Atletica, Alessandro Sibilio: "Napoli è il segreto del mio successo e vi spiego perché"

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L'ostacolista italiano Alessandro Sibilio, medaglia d'oro nei 400 metri ostacoli all'ultima edizione dei Giochi Europei, ha parlato a Tuttonotizie dell'origine della sua passione per l'atletica leggera, della sua formazione come atleta e degli ostacoli che ha incontrato nel suo percorso.

"Avevo provato tanti sport prima dell'atletica, ma dopo due-tre mesi li ho abbandonati. Poi, sono salito sulla pista e non sono più uscito". Queste sono le parole dell'ostacolista e velocista italiano Alessandro Sibilio, vincitore della medaglia d'oro nei 400 metri ostacoli dell'ultima edizione dei Giochi Europei. Era il 24 giugno 2023, e l'atleta, nato il 24 aprile 1999 a Napoli, ha regalato all'Italia un successo importante, che ha contribuito alla vittoria della Nazionale italiana nel Campionato europeo a squadre di atletica leggera, che quest'anno è stato parte integrante della terza edizione dei Giochi Europei. Campionato che l'Italia ha vinto per la prima volta nella storia.

Dei risultati ottenuti recentemente da Sibilio in Polonia e, in seguito, ai Campionati mondiali di atletica leggera a Budapest, sia individualmente che con la staffetta maschile 4x400, abbiamo già parlato in un'altra intervista, che potete leggere qui. Nella videointervista esclusiva realizzata ieri, 3 novembre 2023, e trasmessa in diretta sulle nostre pagine social, l'ostacolista e velocista napoletano si è, invece, soffermato sulla sua formazione da atleta, iniziata 'per caso' quando lui aveva circa dieci anni.

Atletica leggera, Alessandro Sibilio sulle origini e sull'evoluzione della sua carriera

Sin da piccolissimo, Alessandro era appassionato di sport. "La passione nasce con il Napoli, e con il calcio. Chi è napoletano e tifa Napoli ha qualcosa in più, perché da bambino la prima cosa che ti danno è il pallone, e la prima cosa che fai è giocare a calcio", ha spiegato Sibilio. Dopo aver giocato a calcio per diverso tempo, però, ha capito che quello sport non era adatto a lui, almeno come calciatore. "Ho provato, ma non è andata a buon fine, nel senso che non ho fatto calcio fino alla fine. L'ho fatto per divertimento, ma a 11 non ho mai neanche giocato. Diciamo che è nelle mie vene da vedere, ma non da giocare", ha spiegato.

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Uno screen dall'intervista con Alessandro Sibilio.

Poi, dopo aver provato altri sport, ha iniziato con l'atletica leggera e, dopo aver praticato diverse specialità, si è innamorato della corsa 400 metri piani e, soprattutto, dei 400 metri ostacoli. "Quando ho iniziato avevo 10-11 anni, e per sbaglio mi sono trovato sulla pista. Era intorno al 2010-2011. Poi, piano piano ho capito che potevo fare ostacoli, e poi che potevo fare anche i quattrocento perché, ovviamente, senza i 400, i 400 ostacoli non esistono per me", ha detto Sibilio.

Il percorso verso l'agonismo e le difficoltà incontrate

Il giovane Alessandro ha, poi, presto capito di essere portato per questa disciplina, e ha iniziato la carriera agonistica. "Ho vissuto e praticato l'atletica con divertimento, poi, piano piano, sono cresciuto e sono arrivati i risultati. E poi ho scelto l'atletica come lavoro", ci ha rivelato. Il momento spartiacque è stato più recente di quanto si possa pensare: non la vittoria dei Campionati europei under 18 di Tbilisi del 2016, e nemmeno la conquista del suo primo titolo italiano ai Campionati italiani di Bressanone del 2019, ma la sua partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo del 2020 (che si sono tenute, in realtà, nel 2021).

"È stata una scelta fatta da poco. Perché, comunque, l'anno di Tokyo è stato il più importante. Ero un buon atleta, avevo ottenuto delle vittorie, ma non avevo fatto un salto così importante da potermi permettere di dire che era il mio lavoro. Anche se nel 2018 ero entrato nelle Fiamme Gialle, che comunque è un passaggio all'Atletica professionistica. Però, ancora non mi sentivo agonista vero e proprio per poter competere. Invece, le Olimpiadi sono state il mio exploit. Quindi, sono un paio d'anni che faccio Atletica a livelli alti", ci ha detto.

L'importanza della città di Napoli nel percorso di crescita

Il percorso non è stato, però, privo di difficoltà. "Fare sport al Sud è molto, molto difficile. Questo, però, mi ha giovato al livello caratteriale, perché sono cresciuto di più, rispetto a poter crescere in qualche città che mi dava tutto", ha rivelato Sibilio. Tra gli ostacoli che ha avuto nel suo percorso verso la carriera da atleta professionista, Alessandro ha citato i seguenti: "Abbiamo avuto un problema logistico importante a Napoli, fino al 2019. Poi, le Universiadi del 2019 ci hanno salvato, perché con i fondi delle Universiadi, a Napoli, sono stati rifatti molti campi di atletica leggera. Prima eravamo in mano al nulla, erano campi vecchi, c'erano attrezzature minime, e quindi noi ci siamo adattati". Per fortuna, però, adesso la situazione è migliorata, e gli aspiranti atleti del capoluogo campano possono trovare un terreno più fertile.

Atletica leggera, Alessandro Sibilio rivela un retroscena sui Campionati europei a squadre del 2023

Alessandro ci ha rivelato, poi, di aver iniziato ad allenarsi in una struttura al Parco Virgiliano, nel quartiere Posillipo di Napoli. Ora, invece, corre allo Stadio Diego Armando Maradona. Nel frattempo, si è anche laureato in Ingegneria Gestionale, riuscendo a conciliare il percorso accademico con quello di atleta, che è proseguito senza intoppi. Un percorso da atleta che gli ha permesso di vincere un'importantissima medaglia d'oro ai Giochi Europei e di poter stringere tra le sue mani, insieme a tutti gli altri atleti della Nazionale italiana, la medaglia d'oro dei Campionati europei a squadre di atletica leggera.

In merito alla sua partecipazione ai Campionati in Polonia, Sibilio ci ha rivelato un retroscena che lo riguarda. "Uno dei momenti clou è stato quando ho deciso di voler partecipare alla staffetta 4x400 mista alla fine, anche se l'Italia aveva già vinto per alcune decine di punti. La vittoria matematica c'era già, ma io ho deciso di essere presente comunque, perché per me gareggiare con l'Italia è qualcosa in più, e ho voluto onorare la maglia anche se non era necessario", ha spiegato l'atleta, dimostrando di tenere davvero tanto al suo Paese, oltre che alla sua città.

Le parole su Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs

A proposito della Nazionale italiana, l'atleta napoletano ha parlato del Capitano della squadra, il campione olimpico di salto in alto a Tokyo 2020 e mondiale a Budapest 2023, Gianmarco Tamberi. "Gimbo lo conosco, ormai, da un bel po' di anni, ed è proprio così come lo vedete voi esterni, è esattamente uguale anche quando non ci sono le telecamere. È un atleta e una persona fantastica, ho solo commenti positivi su di lui. Si merita tutto quello che ha vinto e spero possa vincere anche di più. E ci siamo capiti su cosa può vincere l'anno prossimo", ci ha detto, riferendosi alle Olimpiadi di Parigi.

Sul campione olimpico dei 100 metri piani e della staffetta 4x100 metri a Tokyo 2020, e medaglia d'argento alla staffetta 4x100 metri a Budapest 2023, Marcell Jacobs, invece, Sibilio ha detto: "Credo che Jacobs meriti tutta la fama che ha. Uno che vince due medaglie d'oro in una specialità come i 100 metri, che è il dominio degli Stati Uniti e della Giamaica merita questo e anche di più". Ha, poi, aggiunto: "Ci siamo conosciuti e abbiamo avuto modo di parlare. Ora è negli Stati Uniti, e abbiamo pochi rapporti, anche perché la mia e la sua sono specialità abbastanza lontana. Ovviamente, adesso lui ha tante responsabilità e pressioni, ma credo che con il talento che abbia possa fare ancora molto a livello sportivo".

Gli ostacolisti che hanno maggiormente influenzato Alessandro Sibilio

Nel corso dell'intervista, Alessandro Sibilio ha parlato anche dei miti dell'atletica leggera che lo hanno influenzato e a cui si è ispirato durante il suo percorso da ostacolista e velocista. "Sono sempre stato un fan di Fabrizio Mori, il campione mondiale del 400 metri ostacoli a Siviglia, nel 1999. Lui è sempre stato il mio idolo, e continuo a ispirarmi a lui. Anche perché lui detiene ancora il record italiano dei 400 metri ostacoli, e il l'obiettivo della mia carriera è superare questo record", ha rivelato l'atleta partenopeo. Un altro idolo, per Sibilio, è Karsten Warholm, ostacolista norvegese ancora in attività e attuale campione olimpico dei 400 metri ostacoli. "Come non si fa a non amarlo, anche se è un mio avversario. È uno dei più grandi per me, e sta trasformando questa specialità", ci ha detto.

Nel corso dell'intervista, abbiamo parlato anche del rapporto di Alessandro Sibilio con i suoi compagni di squadra, e dell'amicizia in generale tra gli atleti, anche se avversari, e del motivo per cui l'atleta ama in particolar modo la corsa a ostacoli. Abbiamo parlato, poi, della sottile linea che divide, in alcuni casi, il gossip e lo sport, e di quali sono gli effetti del primo nei confronti del secondo. Infine, abbiamo parlato degli impegni futuri di Alessandro, tra i Campionati europei di Roma e le Olimpiadi di Parigi, entrambi previsti per l'anno prossimo. Per saperne di più, vi consigliamo di vedere la videointervista cliccando qui.

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