Vi capita di guardare fisso negli occhi le persone, quando parlate, oppure vi è capitato con altre persone? Vediamo cosa significa, secondo gli esperti.
Guardare fisso negli occhi durante una conversazione è un comportamento profondamente significativo dal punto di vista psicologico. La ricerca scientifica ha dimostrato che questo gesto, apparentemente semplice, attiva complesse dinamiche cognitive ed emotive. Non si tratta solo di educazione o attenzione: il contatto visivo diretto è uno dei più potenti segnali sociali a disposizione dell’essere umano.
Uno degli studi più importanti pubblicato su Frontiers in Psychology dal team della University of Tampere, e firmato dal professor Jari K. Hietanen, dimostra che fissare lo sguardo dell’altro durante l’interazione genera una risposta affettiva positiva e attiva una modalità di elaborazione centrata sul sé. Guardare negli occhi porta cioè il cervello a interpretare l’interazione come diretta e personale. Il risultato è un aumento della consapevolezza, dell’attivazione emotiva e della percezione di coinvolgimento. Secondo questa review, il contatto visivo è capace di generare una reazione affettiva automatica, accendendo un circuito che induce la persona a riferire ciò che accade alla propria esperienza interna (Affective Eye Contact: An Integrative Review, University of Tampere).
Guardare fisso negli occhi una persona mentre si parla: cosa dice la psicologia
Dal punto di vista neurologico, un altro studio della stessa università (Aki Myllyneva & Jari K. Hietanen) mostra che lo sguardo diretto stimola regioni cerebrali responsabili della comprensione delle intenzioni altrui. Si tratta di un’attivazione che si mantiene per tutta la durata dell’interazione, a condizione che il contatto visivo rimanga stabile. È come se lo sguardo servisse a 'tenere viva' la connessione sociale, fungendo da segnale continuo di partecipazione e attenzione (Eye Contact Is a Two-Way Street, Myllyneva & Hietanen).

Il contatto visivo ha, quindi, principalmente un significato positivo. Indica attenzione, voglia di continuare a parlare e di interagire. Quando, però, l'interazione e la positività mancano , può avere anche un significato opposto. I due studi citati, ma anche Social Anxiety Disorder and Difficulty with Eye Contact An Empirical Review, di Alexander Verbruggen, per l'Università di Tilburg, in Olanda, sottolineano che uno sguardo fisso, prolungato e non mitigato da altri segnali sociali può risultare minaccioso. Quando manca il sorriso, o quando l’interazione non è supportata da un contesto amichevole, fissare negli occhi può essere interpretato come un gesto di sfida o intimidazione. Questo è particolarmente evidente nelle interazioni tra sconosciuti, in cui il contatto visivo intenso può produrre disagio o addirittura innescare risposte difensive. Il confine tra connessione e sopraffazione visiva è sottile e modulato da elementi culturali e relazionali.
Cosa significa il comportamento opposto
In netto contrasto, evitare lo sguardo assume un significato opposto ma non meno rilevante. Secondo Jiemiao Chen della Universiteit Leiden, distogliere lo sguardo è tipico delle persone che soffrono di ansia sociale. Per queste, evitare gli occhi dell’altro è una strategia per ridurre la paura di essere giudicati. Tuttavia, questo comportamento viene spesso interpretato dall’interlocutore come segnale di insicurezza, sottomissione o disinteresse. Si crea così un paradosso comunicativo in cui chi cerca protezione ottiene in cambio esclusione (Why avoid my gaze?, Universiteit Leiden) .
Insomma: i profili psicologici, in base all'abitudine di guardare negli occhi quando si parla, sono principalmente tre. Quando lo sguardo è fisso, ma ricco di attenzione, sorrisi e interesse, indica una persona sicura di sé e felice di parlare con altre persone. Quando è fisso, ma senza sorrisi o particolare interazione, può indicare una persona fin troppo sicura di sé, dominante e con l'intenzione di sfidare l'altro interlocutore. Infine, la mancanza di contatto visivo può indicare una persona insicura, o anche disinteressata all'argomento. Il comportamento di fissare negli occhi mentre si parla rivela, dunque, molto più di quanto possa apparire. È un indicatore di intenzione comunicativa, ma anche di status, controllo, affiliazione o minaccia, a seconda del contesto.
Gli esseri umani, nel guardare o evitare gli occhi altrui, esprimono parte della propria identità sociale e delle proprie dinamiche interne. La psicologia del comportamento visivo mostra che il contatto o l’evitamento oculare sono strumenti fondamentali per negoziare il rapporto con l’altro, per sentirsi visti, per affermare sé stessi o, al contrario, per proteggersi. Ecco perché lo sguardo non è mai neutro: è sempre, anche silenziosamente, un linguaggio.