Negozi italiani in crisi, Angela Lin sfata il mito secondo cui le attività cinesi si arricchiscono con sforzi minimi: "Lavoriamo sette giorni su sette"
Da mesi vi raccontiamo della crisi del commercio che mette in ginocchio, una ad una, le attività di tutta Italia, nessuna regione esclusa. I motivi che hanno portato a trasformare il mestiere di negoziante in una specie di incubo sono svariati. Uno su tutti, l'aumento progressivo delle tasse, che costringono alla chiusura tantissimi imprenditori. E poi le utenze, i costi della merce e dei fornitori sempre più alti. Nella concezione comune, mentre i negozi italiani soccombevano alla crisi, è nata una specie di pregiudizio verso i negozi cinesi che, invece, nel frattempo spuntavano come funghi in tante città italiane.
Come se per gli imprenditori orientali fosse tutto più facile. Ma è davvero così? Collegata in diretta con Mattino Cinque, la nota negoziante Angela Lin e suo figlio Andrea smentiscono tutto. Angela possiede un negozio di articoli cinesi a Roma, in zona Ostiense. L'anno scorso è diventata una star dei social, dopo che il suo motto 'bela fisica' è divenuto popolare tra i più giovani. Cosa ne pensa dell'evasione fiscale di molti negozianti, e di questa diffidenza verso gli imprenditori che, come lei, hanno fatto fortuna in Italia? "Noi gli scontrini li facciamo, gli altri non lo so. I giovani che come mio figlio sono cresciuti qui pensano come gli italiani, ma tanti ancora non parlano nemmeno ancora la lingua" .
Angela Lin: "Anche per noi imprenditori cinesi non è facile"
Parla quindi Andrea: "Prima c'era molto la barriera della lingua: i miei per esempio raramente leggono le raccomandate, perché per loro è una cosa complicata. Da quando ci sono io lo faccio io, ma loro si trovano con l'atto di una causa che sta per cominciare senza sapere che erano arrivate 5-6 raccomandate. Con le nuove generazioni questo sta cambiando: ora va molto meglio", dice Andrea, che dà una mano alla mamma Angela al megastore.
"C'è molta crisi anche per l'imprenditoria cinese", spiega Angela Linn. "Noi lavoriamo 7 giorni su 7, ma ferie o riposo, come gli operai fanno i turni, noi lavoriamo orari lunghi e vendiamo la merce guadagnando poco. Per questo possiamo andare avanti".
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