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Diana morta di fame a 2 anni, insulti alla mamma Alessia Pifferi: "Le detenute le urlano parolacce"

Diana è morta a 2 anni di stenti: sua mamma Alessia Pifferi è al centro di una intricata vicenda giudiziaria. La nostra intervista al suo avvocato, Alessia Pontenani

Un caso orribile, che ha sconvolto l'Italia due anni fa, e la cui eco continua ad addolorare l'opinione pubblica. Stiamo parlando della tragica fine della piccola Diana, morta nella sua casa di Milano, dove era stata lasciata dalla mamma per sei lunghi giorni. Una giornata torrida, nell'estate di due anni fa: sua madre, Alessia Pifferi, l'ha abbandonata lasciandole solo un biberon, unica fonte di nutrimento per giorni e giorni. La bimba, denutrita e disidratata, era senza vita quando Pifferi, oggi 39enne, è infine rientrata. Scoprendo che sua figlia ormai, non c'era più.

La donna è sotto processo per l'omicidio della bimba, per il quale ora rischia l'ergastolo. La vicenda che la vede protagonista è intricata, per una questione, esplosa a fine anno 2023, relativa a una perizia psichiatrica realizzata da due psicologhe del carcere di San Vittore, dove Pifferi è da oltre un anno rinchiusa, in attesa della condanna. Sulle due professioniste, il sospetto di aver favorito l'imputata, stilando una perizia che il pm che segue il caso ha definito "inattendibile". Nel documento, di Pifferi si parla come di una donna affetta da un importante deficit cognitivo. Tesi, invece, del tutto smentita da una seconda perizia, voluta dai giudici, e affidata all'esperto Elvezio Pirfo.

Secondo quest'ultimo, Alessia Pifferi sarebbe, al contrario, perfettamente in grado di intendere e di volere: capovolta, così, la perizia delle due psicologhe di San Vittore. Una svolta, questa, che potrebbe determinare le sorti dell'imputata: si sa, infatti, che il detenuto ritenuto mentalmente instabile, gode di sconti di pena. Così, a quanto pare, potrebbe non essere più per Pifferi.
Una vita in cella davvero complicata, per Pifferi: ne abbiamo parlato di recente con Alessia Pontenani, avvocato della 39enne accusata della morte della figlia Diana.

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Alessia Pifferi


Diana morta di stenti, Alessia Pifferi e la vita in carcere: "La insultano chiamandola assassina"

"Lei è sempre chiusa in infermeria, in cella. Non ha rapporti con nessuno, a parte la sua compagna di cella, che è un’altra persona con problemi simili ai suoi. Loro due vivono isolate. Alessia non esce mai", ci ha raccontato l'avvocato Pontenani. L'isolamento è una misura di sicurezza messa in atto dal carcere: l'imputata è, così, difesa dalle potenziali aggressioni a cui potrebbe essere esposta.
"La proteggono, non può andare da nessuna parte. Lei sente regolarmente dalla finestra che le urlano "Pifferi pu****a’, ’Pifferi assassina’. Una persona fragile come lei ci rimane malissimo. Mi viene a dire: "Mi dicono queste cose, mi insultano". E questo accade regolarmente dopo determinati programmi televisivi", spiega Pontenani.

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