Napoli, va dal parrucchiere per tagliare i capelli ma la sua richiesta fa infuriare il titolare: "Mai successa una cosa simile"

Riceviamo e pubblichiamo una testimonianza da Napoli: va dal parrucchiere per un taglio nuovo, ma la reazione del titolare la lascia senza parole. A scriverci è una nostra lettrice

Le esperienza d'acquisto rappresentano un tema a tutti noto. Se lo shopping è un'attività piacevole a cui più o meno tutti, periodicamente, ci dedichiamo, è anche vero che talvolta si può incappare in commessi o commesse scontrosi. Comprensibile lo stress di un carico di lavoro importante, soprattutto durante i saldi, quando i negozi si riempiono di clienti in preda all'eccitazione, desiderosi di concludere quanti più affari possibile. Tuttavia, talvolta, dinanzi a una risposta sgarbata di chi si occupa delle vendite, viene da pensare a quel famoso detto che da sempre caratterizza il commercio: il cliente ha sempre ragione.

Non un modo di dire universale, certo, dal momento che di clienti scostumati ce ne sono eccome. Tuttavia, una frase che orienta chi svolge una professione nel mondo del commercio, e si ritrova a svolgere mansioni senza dubbio difficili, proprio perché in costante contatto con il pubblico. Il cliente ha ragione perché tocca, a chi sta dietro il bancone, accontentarlo: solo con un sorriso si può portare a termine la vendita. Ancor più difficile è il lavoro di chi offre un servizio, in questo caso che vi raccontiamo, inerente il mondo dell'estetica. Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di una nostra lettrice che ci scrive da Napoli. Doveva essere un'ora di relax, ma si è trasformata in una mattinata da dimenticare.

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Napoli, va dal parrucchiere ma lui ignora la sua richiesta

"Sono andata dal parrucchiere per tagliare i capelli. I miei capelli sono ricci, e mi piacciono così come sono. Dopo aver concluso il taglio, il titolare del negozio mi chiede come voglio asciugarli. Io rispondo che li voglio ricci: "Voglio subito vedermi con il nuovo taglio". Lui annuisce, ma, un secondo dopo, comincia a stirarli. Gli avevo detto chiaramente di volerli ricci, così lo interrompo. Lui allora mi dice, con un tono irritato: "Dai, fammi lavorare". Io lo guardo sconvolta e gli chiedo una spiegazione su questa risposta. Lui capisce di essere stato sgarbato e prova a correggere il tiro, dicendo che è abituato ad asciugare i capelli usando phon e piastra, perché "di solito le clienti quando vanno dal parrucchiere vogliono sentirsi diverse". 

"Io rispondo che non voglio sentirmi diversa, e che mi piaccio così come sono. Lui si ammutolisce, bagna la ciocca di capelli che aveva già stirato, e mi asciuga finalmente i capelli con il diffusore. Ci sono rimasta male perché mi chiedo: se sto pagando per un servizio, perché devi avere da ridire e ignorare le mie richieste?" Mai successa una cosa simile: non ci andrò più".

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