Toscana cameriera

Toscana, cameriera umiliata dal suo datore di lavoro: "Ti pago la benzina: ringraziami"

Toscana, esperienza lavorativa da dimenticare per una giovane cameriera: al termine di una dura giornata in un ristorante, la ricompensa del datore di lavoro è a dir poco imbarazzante. 

Il mondo della ristorazione può essere difficile, specie in un momento storico in cui sembra esserci un corto circuito tra datore di lavoro e dipendente. Ci riferiamo alla mancanza di personale denunciato da tanti ristoratori, che si lamentano di non riuscire a reperire organico sufficiente a coprire l'intera sala. In alcuni casi, come quello che vi abbiamo raccontato in questo articolo, c'è chi è stato addirittura costretto a chiudere il proprio ristorante, sempre per mancanza di camerieri e personale di sala.
Eppure, oltre ad ascoltare le preziose testimonianze di chi assume, è utile ascoltare anche e soprattutto chi lo cerca, il lavoro. Lavoro spesso sottopagato, che 'spreme' e stanca il più possibile il dipendente. E, spesso, lo umilia. Tra le tante storie che intercettiamo sul web, ve ne proponiamo una che arriva dalla Toscana. Raccontata, su Facebook, dalla protagonista, una giovane donna che, dopo una giornata di lavoro, ha ricevuto una retribuzione a mo' di elemosina. Un trattamento vergognoso, che la ragazza ha denunciato.

Toscana, datore di lavoro alla cameriera: "Ringrazia pure"

La giovane, toscana, chiede un confronto su un gruppo Facebook, come di tanti fioccano sul web, in cui aspiranti lavoratori e lavoratrici si riuniscono, per scambiarsi, a vicenda, consigli e suggerimenti su occupazioni, mestieri, colloqui e annunci di lavoro. Il racconto di questa giovane, che ha lavorato come cameriera in un ristorante per un solo giorno, provoca una stretta al cuore.
Dopo essersi candidata a un colloquio con il titolare di un ristorante (una chiacchierata informale, in cui non è avvenuta nemmeno la lettura del curriculum), la giovane si accorda con il datore di lavoro per una prova in settimana. "Il giorno della prova ci sono circa 6 coperti, il titolare non mi fa prendere le ordinazioni, ma comunque faccio parecchi errori, non gravi. Il titolare mi fa comunque spazzare e pulire tutto il ristorante, e pulisco di mia iniziativa ogni singolo piatto e stoviglia senza che mi abbiano dato i guanti e tagliandomi un dito": inizia così il racconto della ragazza, alla quale non si può imputare una mancanza di iniziativa.

"A fine serata, dopo 6 ore di lavoro, il proprietario va alla cassa, lo seguo e mi da una banconota di 20 euro. "Ti rimborso la benzina" mi dice. "E ringrazia pure, perché di solito la prova non la pago. Ti pagavo di più se mi lavoravi meglio." Al che ero abbastanza allibita perché sì, ho fatto degli errori, ma ho anche lavorato sei ore. "Ah vuoi di più?", fa lui scocciato. E aggiunge un'altra banconota da 20 euro. No davvero, ditemi se è una cosa normale in questo ambiente", chiede agli utenti sul gruppo. La cui risposta non si fa attendere.

 

Toscana lavoro

Qualcuno le fa notare che il taglio potrebbe anche rappresentare un piccolo infortunio sul posto di lavoro.  "Ĺa ristorazione è diventata uno dei peggiori settori del lavoro, pagato pochissimo e senza orari. I ristoratori fanno davvero schifo", scrive un utente.

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