Nel mese di marzo sono in arrivo aumenti in busta paga per più di un milione di lavoratori: 350 euro in più sullo stipendio. I dettagli e gli importi.
Belle notizie in arrivo in questi giorni per oltre un milione e 200mila lavoratori italiani. La busta paga del mese di marzo, infatti, sarà più ricca del solito. In media, ci saranno aumenti per 350 euro che varieranno in base al ruolo occupato dal lavoratore. Si tratta dell'ultima tranche di aumenti e adeguamenti relativi al rinnovo del Contratto collettivo nazionale 2019/21 dei lavoratori della scuola sottoscritto nel mese di gennaio (anche se ormai già scaduto da un bel po').
Gli aumenti in busta paga nel mese di marzo, come spiega l'ANIEF (Associazione nazionale insegnanti e formatori), saranno in media pari a 350 euro lordi per i docenti, 200 euro per il personale Ata, 150 euro per i collaboratori scolastici e ben 1.100 euro per i Dsga. In particolare, gli importi più anni saranno dovuti a Rpd (Retribuzione Professionale Docenti), Cia (Compenso Individuale Accessorio) e Indennità. A questi importi vanno aggiunti gli arretrati degli anni 2022/2023 e una cifra una tantum. Da cui il calcolo finale.
Gli aumenti in busta paga a marzo: gli importi nel dettaglio
Gli aumenti in busta paga previsti per il mese di marzo 2024, come evidenzia la tabella diffusa dall'Anief consultabile poco sopra, saranno suddivisi come segue. 221,61 euro per collaboratori e operatori, 229,11 euro per gli assistenti, 321,34 euro per docenti 0-14 anni, 381,34 euro per i docenti 15-27 anni, 466,34 euro per i docenti da 28 anni e 1.669,11 euro per funzionari e profili ad elevata qualificazione.
Proprio in queste ore gli importi che saranno erogati cominciano ad essere caricati nell'area riservata di NoiPa. Presto avverrà la liquidazione tramite un'emissione speciale. Gli aumenti, dunque, riguardano l'ultimo rinnovo di contratto sottoscritto nel mese di gennaio. La notizia è stata accolta con un certo favore da Marcello Pacifico, presidente nazionale dell'Anief, che crede si debba fare ancora di più per il comparto della scuola: "Finalmente ci saranno questi residui rispetto agli aumenti che sono avvenuti già un anno fa. Sono piccoli passi avanti, che però non ci soddisfano". Gli aumenti in questione, lo ricordiamo, riguardano il contratto nazionale in vigore nel biennio 2019/21: si tratta di un triennio già scaduto da un bel po'. Nelle scorse settimane stato avviato l'iter per un ulteriore rinnovo contrattuale, riguardante in questo caso il triennio 2022/24.
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