Piemonte, la testimonianza di una donna lavoratrice mamma di tre bambini: "Il colloquio stava andando bene, ma quando ho detto che avevo dei figli..."
Nell'odierna società, la figura della donna lavoratrice che si trova a gestire anche le responsabilità familiari si imbatte in una serie di sfide e difficoltà quasi erculee. La donna che ha uno o più figli si trova, spesso, a condurre una vera e propria guerra per la sua affermazione, senza alcuno strumento se non la sua forza di volontà.
L'assenza di una rete di supporto sociale adeguata, una cronica carenza di strutture di accoglienza per l'infanzia come gli asili nido, e opportunità di carriera che appaiono sempre più esigue. Chi non ha la fortuna di poter contare sul prezioso sostegno offerto dai nonni, oppure non ha la possibilità economica di assumere una persona che faccia da babysitter ai bambini, è sola.
E molte madri sono costrette ancora oggi in Italia, nel 2024, a scegliere tra la realizzazione lavorativa e l'appagamento del desiderio di maternità. Con le opportunità lavorative ridotte al lumicino per le madri in carriera, si accentuano, così, le differenze tra uomo e donna nel mondo del lavoro
Ne sa qualcosa Nancy (nome di fantasia che usiamo a tutela della privacy dell'interessata), donna alla ricerca di un lavoro e mamma di tre figli. Il suo sfogo è particolarmente amaro, perché tocca un tema urgentissimo, e un'ingiustizia che tutti i giorni si perpetua. E allarga la frattura tra uomo e donna in una società alla pari solo per finta.
Piemonte, colloquio di lavoro da dimenticare: "Quando ho detto che avevo tre figli, la sua faccia è cambiata"
La testimonianza di Nancy arriva su un gruppo Facebook su cui gli utenti raccontano le loro disavventure alle prese con il mondo del lavoro. La donna, originaria di Torino (Piemonte) ha bisogno di sfogarsi, dopo un colloquio di lavoro che sembrava stesse andando bene. Fin quando non le viene posta la fatidica domanda: "Lei ha figli?".