Omicidio Cecchettin, Turetta vuole subito il processo: no alla perizia psichiatrica

Omicidio Cecchettin, Filippo Turetta ha deciso di rinunciare all'udienza preliminare e di andare direttamente a processo dinanzi la Corte di Assise. Lo fa sapere il suo avvocato, Giovanni Caruso

La data fissata, e di cui vi avevamo dato notizia, era per il 16 e il 18 luglio prossimi. Questi i due giorni in cui era stata programmata la primissima e tanto attesa udienza preliminare davanti al gup di Filippo Turetta, accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata, Giulia Cecchettin. L'imputato 23enne ha scelto, però, di rinunciare all'udienza, e di andare direttamente a processo in Assise. A farlo sapere è il suo avvocato difensore, Giovanni Caruso.

In questo modo, i tempi del processo saranno snelliti: senza udienza si va subito a processo. Una decisione che l'avvocato difensore di Turetta argomenta parlando di un "processo di maturazione" del suo assistito, conscio del delitto commesso, e desideroso di accelerare, quindi, i tempi della giustizia.

Omicidio Cecchettin Turetta
Giulia Cecchettin

Omicidio Cecchettin, Filippo Turetta rinuncia all'udienza preliminare: si va direttamente a processo

Di sicuro una notizia inattesa, comunicata poco fa dal legale che difende Turetta. Il giovane, lo scorso novembre, ha ucciso a coltellate Giulia Cecchettin, studentessa 22enne di Vigonovo prossima alla laurea. L'ultima serata trascorsa insieme, si concluse con il delitto, terribile, compiuto da Turetta. Dall'autopsia sul corpo della vittima, è emerso che la ragazza è stata uccisa con 75 coltellate. Un femminicidio efferato, che ha sconvolto l'Italia: il paese aveva dapprima seguito con speranza la sparizione dei due giovani, di cui non si sono avute notizie per una settimana. Fino, poi, alla drammatica scoperta: il ritrovamento del cadavere di Giulia Cecchettin.

La difesa rinuncia alla perizia psichiatrica

Altra grande novità riguarda la perizia psichiatrica che, fa sapere ancora l'avvocato di Turetta, non sarà richiesta. Un altro piccolo colpo di scena nel caso, dal momento che l'esame avrebbe rappresentato un valido strumento di difesa per il giovane, che rischia una condanna esemplare. Filippo Turetta, infatti, è indagato per omicidio volontario con diverse aggravanti, la più importante delle quali è la premeditazione del delitto.