Siccità, la disperazione di un allevatore: "Non c'è acqua: le mie capre verso il macello"

Siccità, le drammatiche parole di un allevatore di Caltanissetta: non c'è acqua per abbeverare le sue capre

Un’intervista drammatica quella trasmessa a Mattino Cinque. Che testimonia quanto quella della siccità sia un’emergenza reale, che sta mettendo in ginocchio interi territori e settori. Ai microfoni della trasmissione di Canale 5 ha parlato Luca Cammarata, allevatore ad oggi disperato. I suoi animali rischiano grosso: non c’è né cibo né, soprattutto, acqua per dissetarli. Il pericolo, dice senza mezzi termini, è quello di mandarli presto al macello.
Siamo a Caltanissetta, e il collegamento avviene in aperta campagna: "37 gradi all’ombra e manca l’acqua anche per gli animali", dice l'inviata del programma di Canale 5.

Alle sue spalle, una piccola conca d'acqua che, spiega la giornalista, "fino a qualche anno fa era alta. Adesso, invece, si è ridotta a poco più di un fossato". Qui, dice l'allevatore, "non piove da tempo". L'acqua che si vede è stata acquistata e versata all'interno della conca.

siccità 2
Dalla diretta di Mattino Cinque

Siccità, l'emergenza a Caltanissetta: "I miei animali verso il macello"

Durante la diretta le capre di Cammarota arrivano e si precipitano ad abbeverarsi nella conca:  Siamo senza acqua né cibo: saremo costretti a portare gli animali al macello. E’  un'emergenza senza precedenti: non ci sono dati storici che possano confermarlo. I nostri colleghi anziani non ricordano un’annata di questo tipo. Acqua e cibo è quel che chiediamo subito, per evitare il peggio, cioè il macello. Ora bevono poca acqua in questo fosso che teniamo in vita con autocisterne comprate, ci sono autobotti che hanno portato acqua, e un’altra noleggiata. Questi fossi per noi sono importanti: qui possono bere sia i nostri animali, che la fauna selvatica del territorio, poiché a distanza di 100 km non si trova un goccio d’acqua. Quest’acqua serve ai forestali che vengono a prendere l'acqua se scoppiano degli incendi. Ad oggi c’è poco da prendere, ma stiamo cercando di capire come tenerlo vivo".