Alessandro Impagnatiello e Filippo Turetta, assassini delle rispettive ex fidanzate, Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano: la difesa legale per entrambi potrebbe puntare alla perizia psichiatrica. L'unica strategia contro l'ergastolo
Alessandro Impagnatiello e Filippo Turetta: due nomi divenuti tristemente noti, per aver assassinato le rispettive ex fidanzate, Giulia Tramontano e Giulia Cecchettin. Due giovani donne, unite dallo stesso nome e dallo stesso ingiusto, terribile destino: uccise, ferocemente e senza pietà, dai due ragazzi a cui erano state legate. Dai quali, probabilmente, mai avrebbero immaginato, un giorno, di doversi difendere. Alessandro Impagnatiello ha assassinato Giulia Tramontano con 37 coltellate. Il killer non ha avuto pietà neanche nei confronti di Thiago, il suo stesso figlio, che Giulia portava in grembo da sette mesi. Il delitto è avvenuto il 27 maggio 2023 nell'appartamento di Senago in cui la coppia viveva, prima della separazione, avvenuta in seguito alla scoperta, da parte della 29enne, di una storia parallela che Impagnatiello conduceva con una sua collega.
Sei mesi dopo l'omicidio di Giulia Tramontano, Filippo Turetta uccideva Giulia Cecchettin: i due erano rimasti amici, dopo la fine di una relazione che li aveva uniti per poco più di un anno. Lei decise di lasciarlo, ma il ragazzo non accettava la rottura. La sera della sua uccisione, Giulia, 22 anni da compiere e prossima alla laurea in Ingegneria Biomedica, aveva accettato di trascorrere una serata con Pippo, come usava chiamarlo. La cena al fast food e il giro in macchina, che culmina con il delitto: 75 coltellate contro la povera Giulia, abbandonata, infine, in un canalone del lago di Barcis.
Il processo per Impagnatiello è già iniziato, quello che vedrà Turetta imputato non ancora. Per entrambi gli omicidi, così simili e così tremendi, probabilmente l'unica e sola strategia difensiva vincente sarà quella della perizia psichiatrica.
Impagnatiello-Turetta: l'unica strada è la perizia psichiatrica
Per l'assassino di Giulia Tramontano è già stata disposta la perizia psichiatrica: lo ha stabilito la Corte d'Assise di Milano. Lo psichiatra incaricato della consulenza difensiva ha parlato di "un vero e proprio psicotrauma", subito da Impagnatiello quando, incastrato tra due relazioni, ha messo in atto il piato omicida. Un "delirio lucido", che però, per l'esperto, non connoterebbe un piano omicida premeditato. "Non credo di essere pazzo", ha però detto l'imputato.
L'udienza preliminare per il processo della morte di Giulia Cecchettin è fissata per il 15 e il 18 luglio. Ma anche in questo caso la difesa punterà molto probabilmente tutto sulla perizia psichiatrica. L'unica via per evitare a Turetta l'ergastolo, dal momento che sul giovane pesano importanti aggravanti. Una su tutte, la premeditazione.