mamma più anziana d'Italia

Diventa mamma a 63 anni, Flavia è la più anziana d'Italia: cesareo d'urgenza, il bimbo è nato prematuro

Una donna di 63 anni, 64 il prossimo ottobre, da pochi giorni è la mamma più anziana d’Italia.

Certe tematiche sollevano molti più interrogative e polemiche di altri, e una di queste è, senza ombra di dubbio, la maternità. Aborto, fecondazione assistita, maternità surrogata, utero in affitto. Millemila modi per concepire, ed altrettanti per interrompere una gravidanza indesiderata: qualcosa di molto intimo, come il concepimento, diventa, spesso, una questione di Stato. Ciò che avviene nel ventre di una donna, nello strato più profondo e miracoloso del suo corpo, interessa moltissimo tutti. Soprattutto chi, come l'uomo, un'esperienza come quella della vita che sboccia dentro, non può nemmeno immaginarlo. Una premessa per introdurre una notizia che, come ci si aspettava, ha generato molta curiosità e, ca va sans dire, molte e aspre critiche.

Una donna è diventata madre a 63 anni. La neomamma, di cui è stato diffuso solo il nome (Flavia) ha dato alla luce martedì scorso il suo primo figlio all'ospedale Versilia di Lido di Camaiore, in provincia di Lucca, Toscana. Un sogno che si è avverato: mamma e figlio stanno bene, anche se un po' di apprensione per il piccolo, nato prematuro, ha preceduto il parto cesareo. Il neonato pesa quasi 2 chili, ed è stato protagonista di un concepimento effettivamente da record. Le possibilità del lieto fine erano, infatti, scarse, ma la donna, già incoronata mamma più anziana d'Italia, è riuscita a realizzare il desiderio di una vita. Diventare mamma era, infatti, tutto quel che aveva sempre sognato.

La mamma più anziana d'Italia ha 63 anni: il sogno avverato di Flavia. Il bimbo è nato prematuro e pesa quasi 2 chili

Ma come è riuscita a diventare mamma a 63 anni? Grazie a un particolare trattamento di fecondazione in vitro, avvenuto in una clinica ucraina. Flavia è volata fino a Kiev per realizzare il sogno di diventare mamma. Non un paese qualunque, quindi: pur di portare a termine il suo progetto di maternità, la donna si è avventurata in una nazione in guerra, in cui entrare non è stato facilissimo, così come per uscire. Complicato anche l'aspetto economico di tutta la questione: la 63enne neomamma avrebbe infatti speso circa 15mila euro per lo speciale trattamento che, però, le ha reso possibile concepire e portare a termine la gravidanza senza complicanze.

Un vero e proprio investimento (a cui va aggiunta anche la spesa legata alle spese per arrivare e alloggiare in Ucraina, e per il ritorno in Italia) per la felicità senza pari che un figlio poteva darle.
Tutto è bene quel che finisce bene: il bimbo è ancora ricoverato in ospedale, dopo il cesareo d'urgenza. Dovrà raggiungere il peso forma ideale, dopo il quale sarà dimesso.