Parma, chiude l'ultimo negozio di giocattoli del centro: si acquista solo online

Da Parma un'altra storia di chiusura: un negozio di giocattoli aperto da oltre 30 anni abbassa la saracinesca

Gli sarebbe piaciuto rilevare l'attività, ma non sono arrivate offerte appetibili ai due proprietari di Pinocchio, iconico negozio del centro di Parma. Chiude, anche questo magazzino, insieme a migliaia di altri: attività falciate dalla fine del commercio fisico. Parliamo di un locale aperto nel 1985, che ha inevitabilmente visto crescere intere generazioni. Il bello di un negozio di giocattoli è vedere crescere quei bambini a cui si sono venduti giochi di tutti i tipi, e vederli, poi, varcare la soglia del negozio con in braccio i loro stessi figli. Un'emozione: la vita che scorre, clienti che diventano amici, e poi famiglia.

Piccole grandi realtà che però stanno svanendo, una a una, come vi raccontiamo da mesi, intercettando le storie di chiusura che arrivano da tutt'Italia, nessuna regione esclusa. C'è chi chiude perché ha raggiunto una certa età, come nel caso di Pinocchio, chi è stritolato dalle spese eccessive che oggi praticamente costringono i negozianti a chiudere. Utenze altissime, affitti inclementi, e poi ci sono le tasse: mai nessuno sconto o incentivo per i commercianti, che, stancamente, stanno cambiando vita.
Ma nei casi di chi chiude per età, la crisi c'entra sempre: se fosse ancora un'attività remunerativa, qualcuno avrebbe di sicuro interesse a proseguirla.

Parma chiude negozio

Parma, chiude il negozio di giocattoli del centro: addio a Pinocchio, al suo posto forse un'attività di ristorazione

Discorso diverso per le attività di ristorazione, che invece fioriscono: l'unico motivo che ancora spinge le persone a camminare per le vie che un tempo erano dello shopping. E infatti si vocifera che al posto dello storico negozio di giocattoli, aprirà proprio un'attività di ristorazione.

Si preferisce di gran lunga il commercio online, l'acquisto tramite app, comodamente seduti sul divano di casa. Ed è comprensibile: lo facciamo tutti. Più comodo, più sicuro, più pigro. Un'abitudine che ha preso piede durante la pandemia, quando eravamo costretti ad acquistare online, non potendo uscire di casa. Un periodo che ha segnato la fine delle attività commerciali come questa.

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