Veneto, la vendetta di un operaio dopo che il capo cantiere gli ha negato la retribuzione
Sarà capitato a chiunque, purtroppo, almeno una volta nella vita lavorativa, di subire un’ingiustizia, spesso legata proprio all’aspetto retributivo. Paghe inferiori a quanto previsto nel contratto, dimezzate o addirittura ridotte a rimborsi spesa. Fino ad arrivare ai casi estremi, in cui quei soldi per cui si è sudato e fatto sacrifici, addirittura non sono mai arrivati. Come si reagisce in questi casi? Il consiglio è sempre quello di agire per vie legali, e denunciare il datore di lavoro disonesto. Tuttavia è, questa, una strada che in pochi percorrono, perché costosa (le spese legali sono a carico di chi denuncia) e perché, di solito, la mancata retribuzione avviene quando di quel lavoro non vi è alcuna traccia contrattuale.
Lavoro sommerso, in nero: è così che tanti capi si approfittano di chi ha bisogno di una paga, anche se esigua, finendo poi, quando il lavoro è terminato, col posticipare a data indefinita il pagamento. O, addirittura, dandosi alla macchia, sparendo nel nulla. La rabbia e l’amarezza sono infinite, ma c’è chi, dinanzi a queste situazioni, si riprende quel che gli spetta. A tutti i costi. E’ proprio il caso di un operaio di origini egiziane che, pur di ricevere la paga che legittimamente gli spettava dopo aver sudato in un cantiere, è arrivato a mettere in atto la vendetta perfetta.
Veneto, operaio senza paga si vendica del datore di lavoro
Il caso arriva da Vicenza, dove, nella giornata di ieri, una volante delle forze dell’ordine è intervenuta a fermare un operaio che, armato di trapano pneumatico, stava facendo a pezzi dei lavori in muratura di recente costruzione. L’uomo, sarebbe poi emerso, stava mettendo in atto la sua vendetta contro il datore di lavoro che non lo pagava. Dopo averlo sollecitato più e più volte, ed aver ricevuto in cambio solo promesse, l’operaio, rassegnatosi a non ricevere lo stipendio per cui aveva lavorato, decide di dare comunque sfogo alla sua rabbia. Distruggendo tutto quel che aveva realizzato, e mandando, di fatto, in frantumi, l’opera di costruzione del datore disonesto.
L’operaio è stato fermato dagli agenti intervenuti, che hanno provveduto ad identificarlo. L’uomo, con regolare permesso di soggiorno, ha spiegato tutta la situazione a chi lo ha interrogato, motivando il suo gesto estremo. Sul posto è giunto anche un collega, arrivato lì nel tentativo di calmare l’amico.
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