Alessia Pifferi insegnante di sostegno (2)

Alessia Pifferi, parla la sua ex insegnante di sostegno: "No all'ergastolo: la colpa è della famiglia"

Alessia Pifferi, le dichiarazioni dell’ex insegnante di sostegno della donna accusata della morte della figlioletta Diana, morta di stenti nel 2022 a Milano

A Storie Italiane parla in esclusiva l’ex insegnante di sostegno di Alessia Pifferi, 38enne accusata dell’omicidio della figlioletta Diana, morta di fame nell’appartamento di Milano, in cui la mamma l’ha lasciata per sei giorni. Solo un biberon a nutrirla per quasi una settimana: la piccola non ce l’ha fatta ad aspettare il ritorno della madre, che, quando è arrivata, ha ritrovato il corpicino ormai senza vita della bambina.
L'ex docente, oggi in pensione, è stata intercettata da un giornalista della trasmissione Rai, che l'ha intervistata registrandone solo la voce, forse per volere della donna, desiderosa di restare anonima.
La sua testimonianza fa gioco alla difesa di Pifferi, dal momento che, secondo questa docente di sostegno, la donna presentava seri problemi comportamentali già da bambina. Avvalorando, quindi, la tesi dei legali dell'imputata, che parlano di incapacità di intendere e di volere. Nonostante l'ultima perizia effettuata su Alessia Pifferi dica tutto il contrario. 

Alessia Pifferi, l'insegnante di sostegno a Storie Italiane: "Ergastolo? Per me sarebbe un errore: la colpa è tutta della famiglia"

Ho sofferto molto per questa ragazza. Faceva molte assenze e non faceva i compiti. La madre mi disse che andava al lavoro con lei in un supermercato, dove finiva alle 11 di sera. La figlia, invece, mi diceva che a casa la mamma la utilizzava per fare i mestieri. In 32 anni di servizio non sono mai andata dal preside, ho sempre cercato di risolvere i problemi degli alunni con la famiglia. Ma in quel caso mi sono insospettita”.

Alessia Pifferi insegnante di sostegno
Eleonora Daniele, conduttrice di Storie Italiane: in collegamento l'avvocato della madre e della sorella di Alessia Pifferi


Era una ragazza tranquilla, educata, veniva in ordine. Aveva dei problemi di apprendimento: faceva fatica a fare lavori, a fare le cose. Era una persona molto riservata, chiusa. Non era molto capace di fare i lavori che facevano anche gli altri. Secondo me, potrebbe avere un deficit, noto come se sia stata un po’ trascurata durante l’infanzia. Molte volte questi casi dipendono più dalle famiglie, e non perché ci nascono. L’unica cosa per cui sono rimasta scioccata, e che lei non mi ha raccontato ma che ho sentito in tv, è che aveva rapporti sessuali con l’amico del padre. Mi diceva che si sentiva più legata al padre che alla madre, che la sera andava a casa l’amante della madre, e che quindi la casa doveva essere in ordine ”. 

So che la madre cucinava e portava da mangiare a un amico del padre, e che questo se la intratteneva. Per me ha dei problemi. Per me non è completamente capace di intendere e di volere. Se dovesse essere condannata all’ergastolo, per me sarebbe sbagliato. Perché, per me, la colpa è della famiglia”. 

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