Emilia-Romagna, l'esasperazione dei cittadini contro i flussi turistici alle Foreste Casentinesi: una scritta piuttosto emblematica
Possiamo inserire il turismo di massa tra le emergenze più gravose da affrontare? Iniziamo ponendovi questo quesito il nostro articolo, che parte da un fatto piccolo, eppure potentemente simbolico. Che parla di esasperazione, stanchezza, avvilimento: sentimenti che tormentano tutti coloro che vivono in posti che sono stati d'improvviso scoperti e letteralmente invasi, come se prima non esistessero per niente sul mappamondo. Un caso palese è stato ad esempio quello che ha interessato Napoli: fino a qualche anno fa una città 'spaventosa' per molti, convinti, tutti, che fosse pericoloso financo camminare in strada senza essere scippati, o senza ritrovarsi coinvolti in un agguato di camorra. Pregiudizi e luoghi comuni duri a morire, che oggi sembrano appartenere a un passato lontanissimo.
Con il capoluogo partenopeo che si gode quello che è a tutti gli effetti il suo periodo d'oro del turismo, con migliaia di visitatori che affollano le strade tutti i giorni. Il pericolo, però, è una gentrificazione folle e incontrollata, che spersonalizza e rende anonimo ciò che prima era autentico, perché inesplorato. Oggi che è tutto oggetto di fotografie e video da dare in pasto ai social network, ogni città sembra assumere connotati instagrammabili, a discapito dell'originalità e della forza creativa che un tempo sprigionava. Lo stesso dicasi per Genova, altra città presa d'assalto dai turisti assetati di pesto. Un discorso ampio, complesso, che talvolta viene rigurgitato in modi come quello di cui vi raccontiamo. Una scritta, comparsa in una bellissima località tra l'Emilia-Romagna e la Toscana, che parla della stanchezza degli autoctoni contro lo straniero 'invasore'.
Emilia-Romagna, la scritta contro i turisti: "Andatevene a casa"
"Tourist, go home", tradotto in italiano: "Turista, va a casa". Questa la scritta comparsa su uno dei cartelli informativi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, splendido polmone verde incastonato nell'Appennino tosco-romagnolo, al confine tra l'Emilia-Romagna e la Toscana, precisamente a cavallo tra le province di Firenze, Arezzo e Forlì Cesena. Qualcuno, di sicuro un autoctono o comunque qualcuno che conosce bene il territorio da aver notato un cambiamento, ha scritto a pennarello questo messaggio molto eloquente, diretto al visitatore che si aggira per quelle lande.
La foto è stata diffusa dalla pagina Facebook 'Viaggi del Degrado'.
Andatevene, qui non vi vogliamo. Un messaggio brutto, che va contro tutti i dettami dell'ospitalità e dell'accoglienza. Ma che parla di stanchezza, di avvilimento, di non ne possiamo più.
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