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Novara: 67enne muore in ospedale, i medici pochi giorni prima alla moglie: "Sta bene"

Da Novara il drammatico caso della morte di Fulvio Ferrari, 67enne deceduto in ospedale dopo circa 3 mesi di calvario, terminato, purtroppo, in tragedia

Le ferite riportate nell'incidente in cui rimase coinvolto, non erano letali. Almeno così sembrava ai medici che lo hanno curato per mesi, e che avrebbero rassicurato, fino all'ultimo, la moglie. Fulvio Ferrari, 67enne di Novara, è deceduto quasi all'improvviso, lasciando nell'angoscia e nell'incredulità tutti coloro che lo conoscevano. Un volto conosciutissimo nel Novarese: Ferrari era un volto noto dello sport, campione di pallanuoto a livello nazionale.

Era stato ricoverato in seguito a un incidente stradale: le ferite riportate non erano sembrate gravi, in un primo momento. L'uomo, dipendente comunale da poco in pensione, però, dall’ospedale non è più uscito. Il decesso è arrivato, come un fulmine a cielo sereno, domenica scorsa, 3 marzo. Il paziente è spirato presso la clinica medica dell’ospedale Maggiore.
Una vera e propria odissea quella vissuta da Ferrari, morto dopo circa tre mesi di cure. Oggi la moglie, rimasta sola a reggere l'insopportabile peso della scomparsa del compagno di vita (la coppia non aveva figli) si è rivolta a Studio3A per vederci chiaro. La coniuge del defunto ha infatti richiesto, attraverso un esposto, di fare chiarezza. Istanza riscontrata dalla Procura cittadina che ha aperto un fascicolo. Sulla salma del 67enne è stata già disposta l’autopsia.

Novara, Fulvio Ferrari muore in ospedale dopo 3 mesi di calvario

L'incidente era avvenuto lo scorso 22 dicembre 2023. L'uomo viaggiava in moto, quando, per un sinistro, aveva rimediato la frattura di una vertebra e di alcune costole. Il ricovero in ospedale come da prassi, prima al pronto soccorso del nosocomio di Novara, e poi nel reparto di Terapia Intensiva di Neurochirurgia. Qui, il paziente è rimasto fino a metà gennaio. Qui, purtroppo, aveva anche contratto diverse infezioni, una delle quali alle vie urinarie.

In seguito, Ferrari era poi stato trasferito, restando in degenza per circa tre settimane, all’Unità Spinale sempre dell’ospedale Maggiore. Qui, la situazione è precipitata: l'uomo ha accusato un autentico crollo clinico, non riusciva più a deglutire e a parlare. I medici lo hanno anche sottoposto a trasfusioni di sangue. Ferrari è quindi stato nuovamente trasferito presso la casa di riposo “I Tigli”, ma qui la situazione clinica è peggiorata ancor di più. Dopo soli cinque giorni, un un altro trasferimento al pronto soccorso del Maggiore, e di qui in Clinica Medica.

Negli ultimi giorni sembrava che la situazione fosse rientrata: il 28 febbraio i medici, parlando con la moglie dell'uomo, le avevano riferito che il marito poteva essere tranquillamente dimesso per essere collocato in un centro riabilitativo. Ma pochi giorni dopo, l'uomo è deceduto.

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