Una ragazza ha denunciato sui social la disavventura al colloquio di lavoro per un supermercato: la richiesta strana le ha fatto venire dei dubbi.
Il mondo del lavoro in Italia sta vivendo un periodo tutt'altro che roseo. La disoccupazione, soprattutto, quella giovanile ha raggiunto livelli preoccupanti e quei giovani che sono alla ricerca di un lavoro devono farsi strada tra tante offerte ambigue e con condizioni lavorative pietose. In questo contesto, emerge la storia di Ada, una ragazza che è andata al colloquio di lavoro al supermercato e ha ricevuto una richiesta che l'ha lasciata interdetta.
La storia di Ada ha luogo a Pavia, in Lombardia. La giovane ragazza è stata contattata da un supermercato alla ricerca di una receptionist e un'addetta ai clienti. Ada, ovviamente, ha accettato di partecipare al colloquio di lavoro. Quindi, è andata all'indirizzo del supermercato all'orario stabilito e ha contattato il recruiter per farsi dare il codice d'ingresso. A questo punto, però, il recruiter ha comunicato ad Ada che l'indirizzo esatto non è quello del supermercato ma un altro, sempre lì in zona. Ada, quindi, si è iniziata a insospettire e, quando incontra le persone con cui avrebbe dovuto fare il colloquio ha ricevuto una spiacevole sorpresa.
La strana richiesta al colloquio di lavoro al supermercato
Il colloquio di lavoro, se così possiamo chiamarlo, è durato solo 5 minuti e il recruiter ha subito offerto ad Ada la possibilità di svolgere una giornata di prova non retribuita. Come se non bastasse, Ada ha ricevuto una richiesta davvero assurda. Le è stato chiesto di salire in macchina con un presunto collega senza sapere né dove sarebbe andata né cosa avrebbe dovuto fare. Ovviamente, Ada ha declinato l'offerta anche perché il recruiter non le ha voluto comunicare neanche il vero nome dell'azienda, facendola insospettire ancora di più. Insomma, altro che opportunità di lavoro, Ada si è imbattuta in una vera e propria truffa. E chissà che intenzioni avevano i malfattori.
"Fate attenzione perché ora per farvi andare ai colloqui truffa non si fanno problemi a spacciarsi per aziende serie", è il consiglio lanciato da Ada nel gruppo su Facebook in cui ha pubblicato l'annuncio. Il racconto di Ada ha generato tante reazioni furiose. "Si dovrebbero denunciare queste persone", ha commentato una signora. In tanti hanno rivelato di essere incappati in situazioni simili, facendo intendere che queste pratiche illegali sono molto diffuse. "É successo anche a me a Roma una cosa del genere", ha commentato Andrea. L'unico modo per evitare che situazioni del genere si ripetano è seguire il consiglio di Ada. Denunciare alle autorità competenti per scoraggiare chi continua a perpetrare queste pratiche.
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