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Milano, panettiere racconta il suo colloquio di lavoro 'sotto la pioggia': "Com'è andata a finire"

Riceviamo e pubblichiamo l'accorata email di un nostro lettore: la sua testimonianza sul mondo del lavoro, la difficoltà che un giovane ha di trovare una professione stabile. A Milano, il colloquio di lavoro da dimenticare

Una email davvero accorata e dolorosa quella che abbiamo ricevuto da Felipe, un nostro lettore che ci ha scritto, lasciandoci una testimonianza che abbiamo scelto di pubblicare. Felipe ci scrive da Milano dove, racconta, da ormai due anni è disoccupato. Nonostante i numerosi tentativi, più di una volta i datori di lavoro presso i quali ha svolto colloqui conoscitivi ma anche periodi di prova, si sono dimostrati inaffidabili e scorretti. Nonostante la grande disponibilità del ragazzo, l'atteggiamento dei titolari di locali ai quali si è rivolto è risultato maleducato e in taluni casi, addirittura crudele.

Vi riportiamo integralmente il testo inviatoci da Felipe. Il suo è un racconto piuttosto lungo, in cui sono elencati diversi episodi che ben spiegano la difficoltà di un giovane alla ricerca del lavoro. Vi riportiamo il primo, per poi pubblicare in seguito gli altri che il nostro lettore, che ringraziamo, ci ha inviato.

Milano, colloquio di lavoro da dimenticare: la testimonianza del nostro lettore Felipe

"Salve, sono un ragazzo di 25 anni e sono disoccupato da due anni. Ho sempre lavorato da quando avevo 18 anni in pasticceria, nel mondo della ristorazione e come cameriere. Ora sono, appunto, due anni che non riesco a trovare lavoro. Mando curriculum, e non ricevo neanche una chiamata": inizia così lo sfogo del nostro lettore. Che ci racconta l'ultimo episodio deludente: "Sono stato contattato il mese scorso per una posizione da panettiere da forno. Arrivo sul posto, citofono, e niente: nessuno risponde. Allora chiamo il responsabile al telefono, lui risponde e gli chiedo se fosse sul luogo. Gli dico: "Guardi, io sono qui. Se vuole la aspetto".

milano colloquio lavoro (2)

"In tutto questo pioveva pure. Lui mi risponde che sarebbe arrivato dopo 30 minuti. Chiude la chiamata, passano altri 30 minuti. Mi richiama, dicendo che ci avrebbe messo un'altra mezz'ora. Alla fine è arrivato, dopo che l'ho aspettato a lungo. Il colloquio va bene, gli dico quali sono le mie esperienze, e mi sembrava di aver fatto una buona impressione. Alla fine si trattava solo cuocere il pane: io facevo gli impasti per i panettoni e le brioches, li cuocevo in forno. Morale della favola: sempre la solita storia. Ti dicono che richiameranno, e non richiamano mai neanche se gli dici che sei disponibile da subito".

Insomma, nonostante la grande disponibilità dimostrata da Felipe, il datore non lo richiama nemmeno per avvisarlo che non era stato selezionato per la posizione lavorativa per cui concorreva.
Vi invitiamo a seguire la nostra rubrica sulle esperienze lavorative, per conoscere il seguito del racconto di Felipe.

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