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Emilia-Romagna, il borgo senza negozi che si popola solo d'estate

Emilia-Romagna, il borgo nella Val di Zena abitato da poche anime: non ci sono negozi, ma qui sorge un museo dal grande valore artistico

In un angolo remoto della Val di Zena, lontano dai clamori della vita moderna, si nasconde un tesoro poco conosciuto: Tazzola (Pianoro, in provincia di Bologna). Un borgo dove il tempo sembra essersi fermato, dove il numero di abitanti si conta (quasi) sulle dita di due mani. Sarebbero, infatti, solo 11 le persone che vivono ancora qui, come superstiti di un tempo remoto, sopravvissuti a un inevitabile spopolamento che ha svuotato questo, come tanti altri posti lungo tutta la Penisola. Simbolo di un'epoca che sembra infinitamente lontana, ma in cui, tuttavia, continua a battere il cuore degli ultimi, volenterosi cittadini. Tanto legati a questa località, da dedicarle tutto.

Come c'è da aspettarsi, qui il commercio è praticamente scomparso: di negozi non ce ne sono più, ormai da anni. Così come Tazzola non figura nemmeno più sulle mappe dei luoghi più battuti dal turismo. Eppure, è solo una questione di stagioni: d'estate questa piccola frazione del comune di Pianoro, infatti, torna a popolarsi.
La sua posizione, incastonata tra i colli che dolcemente declinano da Bologna verso Imola, racconta storie e leggende d'altri tempi. L'origine del suo nome, avvolta nel mistero, potrebbe derivare da un antico pozzo o da una torre di avvistamento, testimoni silenziosi di un passato che ancora vive tra le sue vie.

Emilia-Romagna, il borgo di Tazzola: la particolarità del Museo dei Botroidi

Con le sue poche case raccolte attorno all'antico convento delle monache, ora trasformato in dimora privata, Tazzola conserva il fascino di un'epoca quasi dimenticata. L'ex convento, risalente al medioevo, e la chiesetta campestre dedicata alla Madonna del Rosario, costruita nel 1952, sono i custodi di una fede e di una storia che resistono al trascorrere del tempo.
Ma il vero tesoro di questo posto tanto pittoresco è il Museo dei Botroidi. Come spiegato da ARCA Appennino Bolognese in un esaustivo post Facebook che vi alleghiamo di seguito, i botroidi sono delle pietre modellate dagli agenti atmosferici. Raccolte e collezionate da un ricercatore bolognese, amante dell'arte scolpita dalla natura.

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Non è solo la storia a rendere Tazzola un luogo speciale, ma anche la sua ricca tradizione gastronomica. La sagra della porchetta, evento clou dell'estate, celebra un piatto che è emblema della cucina regionale: arrosto di maiale sapientemente farcito con erbe aromatiche e spezie, servito con il pane casereccio e il vino del territorio. Un'esperienza che delizia i sensi e riporta a un modo di vivere autentico e conviviale.

L'invito di Tazzola è a esplorare, a perdersi tra i sentieri che costeggiano il fiume Savena o a salire i colli che offrono panorami mozzafiato sulla campagna bolognese. Qui, l'avventura si intreccia con la scoperta, in un viaggio che attraversa la natura, la storia e i sapori di un'Emilia-Romagna meno conosciuta ma ricca di sorprese.

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