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Napoli, Giulio sprofonda nella voragine: "Il terreno sotto di noi è crollato: descriverlo è difficile"

Napoli, Giulio Delle Donne caduto nella voragine che si è aperta in via Morghen: "Esperienza complicata da descrivere"

Giulio Delle Donne è il nome di uno dei due occupanti dell'auto che alle 5 di oggi, mercoledì 21 febbraio, a Napoli, è sprofondata in una enorme voragine che si è aperta in via Morghen. I due passeggeri, senza voler esagerare, sono realmente due miracolati: la vettura su cui viaggiavano è stata letteralmente risucchiata dal cedimento improvviso del suolo. Una fortunata serie di fattori ha contribuito a far sì che i ragazzi uscissero praticamente illesi dall'incidente: la macchina su cui viaggiavano è, infatti, caduta su una seconda autovettura, che ha in qualche modo attutito il volo della macchina all'interno della quale viaggiavano i due passeggeri. I quali, per fortuna, non sono quindi rimasti schiacciati.

L'altro elemento fortuito è stato l'intervento praticamente immediato dei soccorritori, ovvero alcuni amici dei due ragazzi che viaggiavano a poca distanza dall'auto precipitata nella voragine, e dei militari che si trovavano in zona e percorrevano, proprio in quegli attimi drammatici, la strada collassata. Dopo pochi minuti, nella voragine, sarebbe crollato poi un lampione e un albero. Giulio Delle Donne è consigliere della V Municipalità Vomero-Arenella di Napoli, ed è, per fortuna, in grado di raccontare quanto ha vissuto ai microfoni di Tuttonotizie.

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Napoli, Giulio Delle Donne: "Io sprofondato nella voragine: il terreno sotto di noi ha ceduto"

"Nella mattinata della giornata di oggi, stavamo percorrendo via Bonito e, alla confluenza con via Morghen, abbiamo sentito il terreno sotto l'autovettura cedere, e siamo sprofondati. Sia l'autovettura in cui eravamo io e questo mio amico che guidava, che una macchina parcheggiato e che fortunatamente non aveva occupanti al suo interno. Abbiamo avuto la fortuna che, oltre ad avere altri amici che non erano in macchina con noi e che sono subito accorsi sul luogo per darci una mano, abbiamo anche avuto il caso fortuito di incrociare una pattuglia delle forze armate dell'operazione strade sicure, che stava effettuando un presidio mobile del territorio. Si sono subito prodigati per tirarci fuori dalla voragine. Quindi, attraverso il lavoro delle loro braccia e dei nostri amici, siamo riusciti a uscirne fuori".

"È stata, ovviamente, un'esperienza complicata da descrivere. Nel senso che in questo genere dei momenti si è presi da spinte un po' contrastanti. Laddove, da un lato, verrebbe naturale assecondare un certo desiderio di fuga, di allontanarsi quanto più possibile e quanto più velocemente possibile da quella situazione, dall'altro, tentando di essere razionali e freddi, e mantenersi calmi, si pensa che, magari, qualsiasi tipo di movimento possa peggiorare la situazione. E far sprofondare ancora di più l'autovettura nella voragine. Quindi, di fatto, ci siamo affidati alle persone all'esterno che ci hanno tirato fuori".

"Basta aspettare l'emergenza: urge un controllo delle reti idriche"

"Sia, credo, doveroso fare una riflessione su quanto accaduto. E' chiaro che, in termini amministrativi, si debba smettere di seguire l'emergenza. Deve terminare la stagione politica che fa delle emergenza lo sprone per porre in essere misure manutentive: deve essere il contrario. La visione amministrativa di una città deve essere programmatica, prospettica. E in questo senso io, come consigliere, e il gruppo politico di cui faccio parte, chiediamo uno screening sui presidi cittadini. Perché questo non è un caso isolato: nelle ultime settimane si sono verificate varie voragini, varie volte il suolo che calpestiamo ha ceduto. E' bene, ed è assolutamente indifferibile, fare un controllo sulle reti idriche".

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