Ospite di Bianca Berlinguer, Daniele Capezzone ha espresso la sua opinione controcorrente sul Festival di Sanremo.
Il Festival di Sanremo è ormai entrato nel vivo e, come ogni anno, non mancano le polemiche. Il conduttore Amadeus, nella conferenza stampa di apertura della kermesse musicale, ha annunciato che non ci sarà spazio per la politica sul palco dell'Ariston. Affermazione che molti hanno ritenuto ipocrita visto che, nella stessa conferenza stampa, Amadeus ha aperto le porte del teatro di Sanremo agli agricoltori in protesta e ai loro trattori.
Ma, sempre nella stessa conferenza stampa, alla domanda dell'inviato Enrico Lucci di Striscia la Notizia sull'essere antifascista, Amadeus ha risposto cantando Bella Ciao insieme al co-conduttore della prima serata Marco Mengoni. Una scelta che, secondo Daniele Capezzone, è super politica. Ospite di Bianca Berlinguer a Prima di Domani, il direttore editoriale di Libero Quotidiano, ha vuotato il sacco e spiegato cosa pensa del Festival di Sanremo.
Capezzone sul Festival di Sanremo da Berlinguer
Durante la trasmissione, Bianca Berlinguer ha chiamato in causa Capezzone alludendo al titolone di Libero "Il Festival dell'Unità". Un mix tra "Festival di Sanremo" e "Festa dell'Unità" organizzata dal PD. "Stiamo parlando di un evento super politico per la quantità di telespettatori che raduna", spiega Capezzone. Insomma, secondo il direttore editoriale di Libero, un evento guardato da oltre 10 milioni di italiani poco politicizzati ha una grande responsabilità politica. In particolare, il giornalista ha puntato il dito contro il canto di Bella Ciao da parte di Mengoni e Amadeus in conferenza stampa: "Ci avevano fatto una testa assurda così, oddio, oddio TeleMeloni, poi primo minuto di gioco tutti a cantare Bella Ciao".
"Ma perché Bella Ciao è una provocazione? E' una canzone che unisce, non unisce solo i nazifascisti, è il canto della liberazione", ha chiesto Stefano Cappellini, firma de La Repubblica. Anche Bianca Berlinguer interviene a difesa di Bella Ciao. Daniele Capezzone, però, non è d'accordo. "Intanto, Bella Ciao nasce dopo e diventa oggetto di propaganda negli anni '60", tuona Capezzone. "No, nasce prima", interviene Berlinguer. Capezzone, poi, risponde anche a Cappellini: "Non è una provocazione, ma non mi dire che non è politica". Il direttore editoriale di Libero ha anche criticato Elly Schlein che ha protestato a Viale Mazzini contro TeleMeloni dopo che "il suo partito ha fatto i girotondi dentro" e "hanno fatto a bistecche il cavallo di Viale Mazzini per 20 anni". "Tu capisci che i cittadini italiani si sentono presi per i fondelli", conclude Capezzone.
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