Lo scontrino di una corsa in taxi ha indignato il passeggero che ha condiviso la sua disavventura sui social: lo strano dettaglio.
In una mattina come tante altre, un passeggero ha scelto di fare affidamento su un servizio da sempre considerato una pietra miliare della mobilità urbana: il taxi. Questo mezzo di trasporto, con la sua disponibilità h24 e la capacità di offrire un viaggio confortevole, è da decenni un alleato indispensabile per cittadini e turisti. Che si tratti di raggiungere l'aeroporto con valigie pesanti o di arrivare in tempo a un appuntamento di lavoro, i taxi promettono una soluzione efficiente e sicura al dilemma dei trasporti urbani. Tuttavia, l'esperienza di un passeggero ha sollevato questioni inaspettate, trasformando una corsa ordinaria in un episodio di indignazione. Al termine del viaggio, lo scontrino consegnatogli ha rivelato una cifra che ha scatenato non solo la sua sorpresa ma ha anche acceso un dibattito più ampio sulla trasparenza e il comportamento del tassista.
Ma cosa ha reso quel pezzo di carta così controverso? Nel mondo dei taxi, le modalità di pagamento accettate si sono evolute. Se un tempo il contante regnava sovrano, oggi carte di credito, debito e bancomat offrono ai passeggeri opzioni più variegate e comode. Questa evoluzione, se da un lato mira a semplificare le transazioni, dall'altro, come nel nostro caso, può sollevare polemiche.
Lo scontrino della corsa in taxi: il dettaglio
Davide, è questo il nome del protagonista della nostra storia, una volta giunto a destinazione ha chiesto al tassista di pagare la corsa con la carta. Inizialmente, il tassista ha spiegato di non poter accettare questa modalità di pagamento perché il POS non funzionava. Poi, dopo un po', riesce a farlo funzionare. "Si era incantato", si giustifica con il passeggero. Quindi, il passeggero paga e scende dal taxi.
Quando osserva con attenzione lo scontrino, però, nota uno strano dettaglio. Il prezzo pagato per la corsa, infatti, è 11,40 euro mentre il tassametro segnava 10,90 euro. "Ha aggiunto il costo dell'attesa per far funzionare il POS, rifacendosi così delle commissioni bancarie", ha denunciato il passeggero. Davide, quindi, ha scritto spiegazioni alla compagnia di taxi ed è in attesa di una risposta. Stando al suo racconto, il tassista ha ovviamente sbagliato. Infatti, il tassametro va fermato quando si arriva a destinazione. Sembra quindi che il tassista furbetto abbia voluto approfittare del pagamento con carta per spillare dei soldi in più al povero passeggero e coprire le commissioni per il pagamento con carta. E voi, cosa ne pensate di questa storia? Vi è mai capitata una cosa del genere?
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