Le proteste degli agricoltori iniziano a portare i primi frutti: l'Unione Europea fa marcia indietro sulla proposta di legge per la riduzione dell'uso dei pesticidi.
In un'epoca in cui la sostenibilità sembra guidare le scelte politiche internazionali, una mossa inaspettata ha scosso le fondamenta dell'Unione Europea. Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione europea ha annunciato l'intenzione di ritirare una proposta legislativa per la riduzione dell'uso di pesticidi. Ma perché un'iniziativa così importante viene messa da parte proprio ora? Il motivo sta nelle proteste degli agricoltori che stanno scuotendo Paesi europei, compresa l'Italia, in queste settimane. Durante l'ultimo consiglio europeo, un'imponente manifestazione di agricoltori provenienti da tutta Europa è addirittura sfociata in violenti scontri con le forze dell'ordine.
Gli agricoltori, colpiti da siccità, guerre e l'aumento dei costi di produzione, si trovano in una situazione sempre più precaria. La loro voce, forte e chiara, ha raggiunto i corridoi del potere, portando a una revisione delle priorità. Con i loro trattori che hanno invaso le strade d'Italia e d'Europa, gli agricoltori chiedono che vengano tutelati i loro interessi e che vengano riviste le politiche agrarie europee.
Stop dell'Unione Europea ai pesticidi ma la protesta degli agricoltori non si ferma
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha evidenziato la polarizzazione causata dalla proposta sui pesticidi, sottolineando la necessità di un nuovo approccio che includa un dialogo più ampio con tutte le parti interessate. Con il ritiro della proposta, l'UE apre al dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura, coinvolgendo rappresentanti del settore agricolo, comunità rurali, industria dei fertilizzanti, settore alimentare, finanziario, consumatori, ambientalisti e scienza. La decisione è stata accolta con favore dal ministro dell'agricoltura Lollobrigida. Tuttavia, questa decisione non sembra soddisfare gli agricoltori, soprattutto quelli italiani.
Gli organizzatori della marcia dei trattori in Italia, infatti, hanno comunicato che non hanno intenzione di fermarsi. La protesta, nei prossimi giorni, si concentrerà intorno a Roma. Danilo Calvani, leder della protesta, ci ha spiegato nei dettagli cosa succederà nella Capitale d'Italia. Dopo il via libera della Questura, le prime colonne di trattori stanno già arrivando in queste ore nei luoghi prestabiliti. "Dal prossimo 8 febbraio prenderà dunque il via una grande mobilitazione a tutela del comparto alimentare e più in generale dell'intera economia italiana", si legge nel comunicato dei C.R.A. (Comitati Riuniti Agricoli). Una protesta apartitica che si sta allargando anche ad altri settori. Balneari, tassisti, pescatori e artigiani sono pronti a incrociare le braccia. La protesta culminerà in una grande manifestazione per le strade della Capitale. Gli agricoltori continueranno a far sentire la propria voce nella speranza di essere ascoltati dal Governo italiano.