Racconto di un viaggio nella metropolitana di Napoli: un incubo a occhi aperti. Il capoluogo campano non può più permettersi questa situazione
Ci perdonerà Pino Daniele se prendiamo in prestito, rivisitandolo, un verso di una sua famosa canzone ('O scarrafone) per introdurre un tema importantissimo oggi, nella città di Napoli. E cioè quello del trasporto pubblico, con particolare riferimento alla Linea 1 della metropolitana. No, il capoluogo della Campania non si può più permettere certe situazioni che vanno avanti da troppo tempo, perché i tempi in città, e lo sanno tutti, sono cambiati.
Napoli al centro dell'Italia
Napoli è diventata praticamente la metropoli più attenzionata d'Italia, e da ogni punto di vista: culturale, musicale (vedi la tripletta di concerti sold out di Liberato che hanno attirato fan da tutto lo Stivale), cinematografico e televisivo (non si contano i film e le serie tv ambientate in città, dalla fiction Mare Fuori all'ultima pellicola, in corso d'opera, di Paolo Sorrentino), turistico, sportivo, dopo la vittoria del terzo scudetto dopo 33 anni di attesa.
E ancora, attenzionata dallo stesso governo, alla luce dei recenti, bruttissimi fatti di cronaca: è in corso il braccio di ferro tra la premier, Giorgia Meloni, e i boss di Caivano (provincia di Napoli), mentre, sempre dalla città di Partenope, parte una parallela comunicazione tra cittadini ed esecutivo in seguito all'omicidio del musicista Giovanbattista Cutolo, assassinato a 24 anni da un ragazzo di 16.
Abbiamo raccontato la disperazione della madre di Giò Giò, come ora Napoli affettuosamente lo ricorda, che fa appello alla giustizia italiana affinché le leggi cambino. Così che un minorenne colpevole di tale efferatezza paghi la sua condanna senza sconti legati all'età. Napoli è al centro dell'Italia, oggi, e se ne sono accorti anche i migliaia di turisti che affollano (e trasformano il volto) della città, presa d'assalto tutti i giorni come mai prima d'ora. E una città così importante, ha bisogno di una rete metropolitana degna di questo nome.
Il viaggio da incubo nella linea 1 della metropolitana
I passeggeri di Roma, giustamente, lamentano i quotidiani disservizi e i ritardi che subiscono tutti i giorni a causa dei treni che passano con un ritardo di una decina di minuti, massimo. La situazione a Napoli è assai peggiore: i tempi di attesa di un treno della Linea 1 della metropolitana arrivano anche a 20 minuti. Di seguito, le foto dei tabelloni che comunicano all'utenza i tempi di arrivo dei treni: due scatti, realizzati in due giorni e in due orari diversi, e diverse sono anche le direzioni. A testimonianza di come i disservizi si verifichino sempre, in tutte le fasce orarie, e senza distinzioni di tratta.
Se la frequenza dei treni è di 20 minuti, è naturale che in una città così abitata e così piena di visitatori, le banchine si affollino alla velocità della luce. E quando arriva, finalmente, il treno, la situazione è diventata, intanto, questa qui: di seguito, una foto scattata alla stazione Garibaldi, capolinea e punto di arrivo e partenza dei viaggiatori diretti o provenienti dalla stazione ferroviaria.
Il Comune e Anm (l'azienda che gestisce la metro napoletana) provano a calmare gli animi infuriati dei passeggeri. I treni metropolitani che Napoli ha acquistato dalla Spagna stanno man mano sostituendo gli infernali carri bestiame che sono i vecchi treni, privi di aria condizionata, in cui i napoletani, in quest'estate torrida, hanno rischiato il collasso a ogni viaggio. Ma intanto che si conclude questo lunghissimo passaggio di testimone, la sofferenza è infinita. "Non si può andare avanti così": la frase che si sente pronunciare di più in metro, dove l'esasperazione è alle stelle. E dove le giornate cominciano e finiscono, tutte, malissimo.
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