Auto calda, non accendere l'aria condizionata: il metodo infallibile del fisico per raffreddare l'abitacolo

Uno dei problemi estivi più fastidiosi è ritrovare l'auto calda dopo una lunga esposizione al sole: ecco perché succede e come evitare il surriscaldamento, secondo la spiegazione del fisico Vincenzo Schettino

Durante l’estate, lasciare la macchina parcheggiata al sole anche solo per un’ora può trasformarla in una trappola di calore. Ma perché accade ciò? Come spiega il fisico Vincenzo Schettino, "il surriscaldamento dell’auto è causato, come per il nostro pianeta, dall’effetto serra. La luce solare entra nell’auto, viene assorbita dai sedili e da tutti gli oggetti all’interno e riflessa sotto forma di raggi infrarossi. I vetri riflettono questa radiazione, che rimane così intrappolata nella macchina, e la riscalda". In pratica, i materiali interni – plastica, tessuti, pelle – assorbono i raggi solari e li trasformano in calore, che non riesce a uscire. I vetri, agendo come una serra, impediscono la dispersione della radiazione infrarossa. Il risultato? Una temperatura interna che può superare facilmente i 50 °C, anche quando all’esterno ce ne sono "solo" 35. L’auto ferma sotto il sole diventa così un ambiente ostile, non solo scomodo ma potenzialmente pericoloso, specialmente per bambini, animali o dispositivi elettronici lasciati all’interno.

Per limitare questo effetto, il primo passo è ridurre l’assorbimento della luce solare. Schettino consiglia l’uso degli schermi argentati parasole: “È importante cercare di prevenire usando gli schermi argentati parasole, insomma, e protezioni al manubrio che, avendo il compito di riflettere la luce solare, diminuiscono l’effetto serra”. Questi accessori, semplici ma efficaci, riflettono una buona parte della radiazione solare prima che possa entrare nell’auto. I vetri oscurati, laddove consentiti, aiutano ulteriormente, così come parcheggiare all’ombra o orientare il veicolo in modo da ridurre l’esposizione diretta del parabrezza. Anche piccoli accorgimenti, come coprire i sedili con teli chiari o lasciare uno spiraglio nei finestrini (se sicuro), contribuiscono a mantenere più bassa la temperatura interna. Questi sistemi passivi sono economici e non richiedono energia, ma migliorano notevolmente il comfort al momento del rientro in macchina.

Come raffreddare velocemente l’abitacolo

Una volta rientrati in auto, il primo istinto è accendere l’aria condizionata al massimo. Ma, secondo Schettino, non è questa la strategia più efficiente: “Ora, per raffreddare la macchina, non è efficiente utilizzare immediatamente l’aria condizionata. La prima cosa da fare è liberarci dell’aria riscaldata. Per farlo ci serve generare una corrente. Aprite il finestrino del lato passeggero, usate lo sportello del lato conducente come soffietto: agitandolo con movimenti rapidi di apertura e chiusura, favorite così il riciclo dell’aria, rinfrescando la vostra macchina”. Questo metodo, tanto semplice quanto efficace, consente di eliminare rapidamente l’aria calda stagnante all’interno e abbassare la temperatura anche di diversi gradi in pochi secondi. Solo dopo, attivare il climatizzatore risulterà realmente utile ed efficiente. Inoltre, questa pratica riduce anche il consumo di carburante, dal momento che il sistema di climatizzazione lavorerà su un ambiente meno caldo.