Perché il gatto graffia le porte chiuse? Esperta: "I motivi sono tre"

Un comportamento molto diffuso nel gatto: perché lo fa, non solo perché 'vuole uscire'

I gatti sono animali affascinanti, indipendenti e spesso misteriosi. Conoscere il loro comportamento non è solo un atto di amore, ma anche uno strumento fondamentale per instaurare una convivenza equilibrata e rispettosa. Ogni gesto, ogni miagolio, ogni posizione della coda ha un significato preciso che racconta lo stato emotivo dell’animale. Saper interpretare questi segnali permette di comprendere quando il gatto è sereno, quando è stressato o quando ha bisogno di attenzioni. Una coda eretta indica generalmente felicità o desiderio di interazione, mentre una coda bassa e gonfia può essere sintomo di paura o aggressività.

Anche le orecchie e gli occhi comunicano molto: orecchie dritte e occhi semi-chiusi esprimono rilassatezza, mentre orecchie abbassate e pupille dilatate indicano disagio. Imparare a riconoscere questi segnali consente di evitare malintesi e reazioni indesiderate, migliorando il benessere reciproco. Rispettare i tempi e gli spazi del proprio gatto è il primo passo per una convivenza felice, dove l’animale si sente sicuro e libero di esprimere la propria natura.

Perché il gatto graffia la porta: "Tre motivazioni da non sottovalutare"

"La prima motivazione è di natura etologica, e si trova nel bisogno perlustrativo dei felini. Infatti il gatto, che in natura è un predatore, ma anche una preda, ha bisogno di avere tutto il suo territorio sempre sotto controllo. La porta chiusa che gli impedisce la visuale o addirittura il passaggio, crea nel gatto uno stato istintivo di disagio e di stress. Da lì la sua richiesta, a volta anche molto insistente, è di farcela aprire".

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Elena Angeli (@lapsicologadeigatti)

"La seconda motivazione: la libertà decisionale e di movimento sono due caratteristiche imprescindibili per il suo benessere. Ecco perché in una casa dove vive un gatto devono essere sempre aperte, e il gatto deve poter girare, perlustrare ed accedere in tutte le zone di essa. Vivere con un gatto è anche questo. Infine, ultima motivazione: banalmente, il gatto vuole uscire, vuole accedere all'esterno. Mai sottovalutare il bisogno alla libertà di un gatto. Pensiamoci".

Sapere come relazionarsi correttamente con un gatto significa rispettare la sua individualità. Ogni gatto ha un carattere diverso: c’è chi è più affettuoso e chi è più schivo, chi cerca continuamente coccole e chi le tollera a piccole dosi. Forzare il contatto può creare stress e alimentare un senso di sfiducia. Al contrario, imparare a rispettare i suoi segnali rafforza il legame e genera fiducia. Un gatto che si sente ascoltato si avvicina spontaneamente, si lascia toccare nei momenti giusti e si affeziona in modo profondo. Anche la comunicazione vocale è importante: alcuni gatti miagolano molto per esprimersi, altri preferiscono comunicare con gesti. Riconoscere le sue preferenze consente di adattare il comportamento umano alle sue necessità. Creare routine prevedibili, offrire spazi sicuri e garantire momenti di gioco e riposo sono strategie efficaci per migliorare la sua qualità di vita. Relazionarsi con empatia e conoscenza significa evitare traumi inutili e costruire una relazione profonda, che va oltre la semplice convivenza. È un investimento emotivo che arricchisce anche l’essere umano, insegnando pazienza, osservazione e rispetto.