Piemonte, annuncio di lavoro cela un 'trucchetto': "Cercasi commessa, ma a una condizione"

Piemonte, la segnalazione di una nostra lettrice: il negozio di abbigliamento assume, ma a una condizione su tutte 

Il mondo del lavoro in Italia rappresenta, purtroppo, una giungla in cui è difficile orientarsi. La ricerca dell'occupazione rappresenta sempre un momento di prova, da affrontare con una grande forza d'animo e una sicurezza su tutte: quella che le delusioni sono dietro l'angolo, sempre. Le offerte che girano sui siti-bacheca fanno, infatti, spesso leva sulla necessità che milioni di italiani hanno di lavorare. Uomini e donne che hanno bisogno di sbarcare il lunario, e che spesso rinunciano alle prospettive di una carriera soddisfacente, in nome di una stabilità economica che tarda ad arrivare. Salari bassi, che non bastano a coprire le spese di affitto, le utenze (sempre più care), il carburante, e un'inflazione entrata ormai di prepotenza anche nel carrello della spesa.

Riceviamo di frequente segnalazioni relative a offerte e annunci di lavoro da mani nei capelli. Attraverso le vostre testimonianze raccontiamo il lavoro oggi, nel 2024, in Italia. Una delle ultime email ricevute da voi lettori arriva dal Piemonte. Siamo nella provincia di Torino (non specifichiamo il comune su richiesta di chi ci scrive), e una nostra lettrice ci scrive dell'offerta di lavoro in cui è incappata. Un negozio di abbigliamento alla ricerca di un'assistente alle vendite, a cui viene richiesto un impegno professionale importante, in cambio di una retribuzione, però, poco soddisfacente.

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Piemonte, negozio cerca commessa: la paga è una miseria

La prima cosa da specificare, è che l'annuncio di lavoro in questione viene presentato come stage. Formula, questa, spesso abusata da alcuni datori di lavoro, che la utilizzano come una sorta di escamotage per pagare al minimo i propri giovani dipendenti. Così è per l'annuncio di lavoro che ci sottopone Valeria, la nostra lettrice che preferisce, però, restare anonima, e di cui riportiamo, così, il solo nome. "Lo stage in questo negozio di abbigliamento proponeva un contratto di lavoro di 40 ore a settimana, con un solo giorno libero in settimana. Si lavorava, quindi, anche nel fine settimana. Il contratto offerto prevede una durata di 6 mesi: ogni mese la paga offerta è di 800 euro. Una media a mio avviso bassissima, anche perché parto da un presupposto: cosa c'è da imparare in un negozio di abbigliamento, tale da giustificare la formula dello stage? Mi sembra una specie di 'trucchetto', questo che usano molti datori di lavoro: ti assumiamo, ma solo se accetti di essere stagista... a vita".
Quella che ci sottopone la nostra lettrice è, oltre a una segnalazione, anche una vera e propria domanda. Lo stage, in generale, è concepito come un periodo di formazione del personale, formula valida in tutti i settori. Finalizzata alla creazione di un organico competente e preparato ad affrontare qualsiasi necessità che sorge nell'orario lavorativo. Evidentemente meno impegnativo, forse, lo stage in un negozio d'abbigliamento, ma di certo non meno faticoso, considerando la mole di lavoro che il commesso affronta tutti i giorni. Quello su cui vale la pena soffermarsi è di sicuro la paga: 800 euro è un compenso davvero troppo basso, per l'impegno richiesto al lavoratore.