Classe di liceali fa visita alla tomba della loro prof morta: il bellissimo scatto fa il giro dei social
Una storia splendida arriva dalla Campania, dalla provincia di Caserta. Siamo ad Aversa, e una classe di liceali, dopo aver portato a termine l'esame di maturità, ha deciso di visitare, insieme, la tomba della loro prof. Si chiamava Michela Ferrante, insegnava al liceo Jommelli: aveva 55 anni quando è morta per un malore improvviso, due anni fa. Da quel giorno, i suoi allievi non l'hanno mai dimenticata. E nel giorno che sancisce la loro 'libertà', quello in cui i ragazzi e le ragazze maturi brindano, vanno al mare o a festeggiare, loro hanno scelto di andare al cimitero. A dire alla loro prof di latino e italiano com'è andato quell'esame al quale lei non li ha mai potuti accompagnare.
Una storia di amore che supera i confini della vita, che insegna come un buon maestro resta nei cuori dei suoi studenti anche quando lascia questo mondo. Impossibile non commuoversi dinanzi allo scatto, condiviso da una collega della prof Michela, che immortala quel momento bellissimo. Dodici ragazzi riuniti in semicerchio dinanzi alla tomba della loro amata insegnante: chi con le mani giunte dietro la schiena, chi con il capo chino, chi, ancora, si porta le mani al viso. Chiudiamo gli occhi e immaginiamo la profondità del momento, e una magia che si ripete: la prof che continua a ispirare i suoi alunni, anche da lassù.
Classe di liceali visita la tomba della prof morta: il bellissimo scatto condiviso sui social
"Certi legami non si spezzano mai. Capita raramente, ma capita che l’amore di e per una persona continui, anche in sua assenza". Si apre così il bel messaggio scritto sui social da Enza Picone, professoressa del liceo, collega della professoressa venuta a mancare. E' lei a raccontare la bellezza di quel momento, di cui ha regalato il ricordo al popolo di Facebook. E a parlare di quell'insegnante "troppo presto e troppo velocemente andata via".
Una foto che, specifica Picone, non mira a spiattellare in pubblica piazza i sentimenti. Ma, dice, uno scatto attraverso cui mostrare che "quando la scuola funziona, gli adolescenti sono in grado di sviluppare sensibilità e capacità emotive profonde, accogliendo il dolore per trasformarlo in crescita matura e consapevole".
Oltre la maturità, oltre l'esame, oltre un numero che non può in alcun modo definire la vera maturità di un ragazzo o di una ragazza. Una foto che dimostra come, ciascuno di questi ragazzi, ha già sviluppato una profondità d'animo interiore che nessun voto può mai raccontare. E poi il messaggio finale, commosso, alla collega: "Michela, abbiamo fatto un buon lavoro: oggi davanti a me c’erano uomini e donne che porteranno per sempre con sé quello che abbiamo loro insegnato, la meraviglia della vita, la passione delle idee e la volontà di cambiamento".