La drammatica testimonianza da Reggio Emilia: la signora Lorenza ha subito sei furti in 30 anni
Dopo il caso avvenuto a Reggio Calabria, dove un uomo di 50 anni ha accoltellato a morte uno dei quattro ladri che hanno fatto irruzione in casa sua, ferendone un secondo, si riaccende in Italia il dibattito relativo all’emergenza criminalità e alla legittima difesa. Ladri che entrano in casa, o nei negozi di onesti cittadini, mettendo a repentaglio non solo la casa, ma anche la vita delle persone prese di mira. Vita, che potrebbe cambiare da un momento all'altro. Non si sa mai come si potrebbe reagire in situazioni di pericolo, e sempre, dinanzi a un ladro, magari armato, il comportamento della vittima è dettato dalla paura: per la propria incolumità, per la propria attività, per la propria famiglia.
Ne sa qualcosa Lorenza, una signora originaria della provincia di Reggio Emilia, che ha raccontato a Mattino Cinque, trasmissione di Canale 5, il suo calvario contro i ladri. In trent'anni, testimonia la signora, ha subito ben sei furti. Il primo dei quali trent'anni fa, un ricordo, quindi, lontano. Il problema sono gli altri cinque episodi, che hanno scandito gli ultimi 12 anni della vita sua e della sua famiglia.
Reggio-Emilia, il calvario di Lorenza: "Sei furti in 38 anni: dormo in cucina, ho paura"
Lorenza vive in una frazione di Reggio Emilia da 38 anni. Arco di tempo in cui, dice, "ho subito sei furti. Il primo 30 anni fa, ma negli ultimi 12 anni ne ho avuti altri cinque. Quattro in casa, e il furto della macchina di mia figlia che abita a pochi passi da qui. Mia mamma è stata borseggiata due volte nell'arco di un anno: le hanno spruzzato uno spray, e le hanno rubato la catenina, a 86 anni. L'ultimo furto è avvenuto il 13 marzo: una situazione che sto soffrendo. Noi paghiamo le tasse, ma non siamo tutelati da nessuno, ma ne abbiamo il diritto”, dice la donna.
“Mi hanno scardinato tre inferriate, buttato giù una parete, rotto vetri e infissi. Oltre ai danni materiali”, spiega la signora Lorenza, “sto subendo danni morali e una violenza psicologica che mi stanno portando all'esasperazione. Vivo nel terrore, in uno stato di allerta. Sono chiusa a chiave da anni in casa, fino ad arrivare al punto che, dopo l'ultimo furto, mi sono ridotta a dormire in cucina, in una casa di tre piani. Lì mi sento più tranquilla: la finestra dà sulla strada, illuminata dai lampioni”.
“Abbiamo fatto fare dei controlli di vicinato, abbiamo chiesto per quasi due anni i cartelli del controllo di vicinato, cosa che non abbiamo ottenuto, se non solo una settimana fa. Tre piccoli cartelli, ma solo perché ci sono le elezioni comunali. Pensate che mia figlia, stanca di questa situazione, ha deciso di candidarsi alle comunali per me, per noi e per la comunità di San Giacomo. Perché non solo io ho subito furti, ma ci sono persone che ne hanno subiti 2 o 3, tutti vicino a casa mia. I furti si sono avvicinati: in un anno e mezzo ho fatto tre denunce ai carabinieri. I carabinieri mi hanno detto che la nostra casa si trova in una posizione strategica per i ladri, perché abbiamo vicino due provinciali, che in 15 minuti si immettono in autostrada".
“Io sotto il letto ho una scure, ma non la userò mai: in un momento di panico non saprei neanche come affrontarla. Sono stanca: come si fa a vivere così? Non so che reazione potrei avere, ma vivo in uno stato di ansia e di allerta”.
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