Sanità pubblica, paziente oncologica costretta a pagare l‘esame urgente. “Quanto mi è costato un eco addome”
Che la sanità pubblica in Italia non funzioni proprio benissimo è un'informazione piuttosto assodata, ormai. Ma ascoltare le storie dei singoli che contro questa amara certezza tutta italiana si sono scontrati a loro spese, fa realizzare ancor di più la gravità della situazione. Lo sa bene Gianna, paziente oncologica che a Mattino Cinque ha testimoniato la sua recente, pessima esperienza in fatto di esami in convenzione. “Se avessi atteso i tempi della sanità pubblica, non sarei qui a raccontarlo”, dice.
La signora racconta di aver fatto richiesta per un esame medico urgente, ma, dice, “il primo appunto utile era per il 18 ottobre. Alla mia richiesta di effettuare l’esame in ospedale, mi è stato risposto che avrei dovuto farlo il giorno stesso. Ovviamente ho pagato la prestazione, ed è stato importante per portarmi a una diagnosi precoce di carcinoma gastrico”. Diagnosi che, però, è stata effettuata solo dietro insistenza della paziente. E, soprattutto, dietro pagamento.
Sanità pubblica, la storia della signora Gianna: "180 euro per un ecoaddome: solo così mi sono salvata"
L’urgenza sulla prescrizione, continua Gianna, era di tipo B. “Era stata fatta da uno specialista, quindi con cognizione di causa, a mio modo di vedere. Ma non c’erano posti”. Quindi la donna ha accettato di effettuarlo subito. “Ho effettuato l'esame pagando, e da quel momento è partito tutto il discorso dell’oncologia. Altrimenti, sarei ancora qui ad aspettare”, dice Gianna.
Costo dell’esame? “Ho pagato 180 euro per fare un eco addome”, afferma. “Ha provato a farsi rimborsare?”, chiede Vecchi, conduttore della trasmissione. “Guardi, conosco l’iter e so quanto è difficile. Quindi no, non ci ho provato né ci proverò, perché sono già sufficientemente irritata così”, sbotta la signora. La quale aggiunge: “Devo dire che la dottoressa che ha effettuato l'ecografia mi ha prescritto una Tac urgente, da fare nel giro di pochi giorni. Era cosciente dell’urgenza, e quindi in tre giorni mi avrebbe fatto la Tac. Una fortuna e una presa di coscienza da parte della dottoressa, perché al Cup l'appuntamento della Tac sarebbe stato per il 25 ottobre 2024. Mi verrebbe da dire”, conclude Gianna, "che qualcuno avrebbe pensato: “Non c’è bisogno, è morta”".
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