Puglia, paziente oncologico racconta la sua esperienza con la sanità pubblica: Tac fissata nel gennaio 2025
E’ una vicenda tanto dolorosa quanto assurda quella in cui si trova Fabio Buonarota, paziente oncologico in grande difficoltà dopo essersi scontrato con l’inadeguatezza del sistema sanitario pubblico. Intervistato nel corso della trasmissione tv Mattino Cinque, l’uomo ha raccontato del suo doppio calvario. Da un lato, quello della grave malattia che lo ha colpito, dall’altro la mancanza totale di assistenza sanitaria. Spalle al muro: o ci si affida ai privati, o niente. E’ un po’ questo il riassunto della sua drammatica testimonianza, che parla dello stato pietoso della sanità pubblica in Italia.
Fabio racconta alla trasmissione di Canale 5 di essere affetto da un carcinoma di alto grado “di facile diffusione e riproduzione”. Una malattia, quindi, assai grave, per la quale le cure non possono essere rimandate. Eppure, nonostante le condizioni del paziente, la sanità pubblica a cui Fabio si è rivolta per una Tac, gli ha dato appuntamento… un anno dopo.
Puglia, paziente oncologico chiede una Tac. L'appuntamento è per il 17 gennaio 2025
“Dovevo fare una Tac a gennaio 2024, ma mi hanno detto che era possibile farla il prima possibile il 17 gennaio 2025. A distanza, quindi, di dodici mesi: un anno dopo. Mi sono rivolto ai privati, che mi hanno detto che la Tac da loro si poteva fare, sì, ma dietro un pagamento di 450 euro”. Fabio poi aggiunge che i medici gli hanno detto “qualcosa che mi sembra assurdo, e cioè che la Regione Puglia non ha stanziato fondi nemmeno per i privati. Quindi se all’ospedale non è possibile, e c’è un disinteressamento totale anche per i pazienti oncologici per cui non stanziano fondi, chi non ha la disponibilità economica dove va? Che deve fare, deve morire?”
“Condannano la gente malata di cancro che dovrebbe avere una corsia preferenziale a cui affidarsi, cure per salvarsi la vita. E invece non se ne fregano niente: se hai un cancro, vai là, accendono il pc e ti vengono a dire: “Vieni un anno dopo”. Prendo una pensione di 800 euro, ovvero l'assegno ordinario di invalidità: come si va avanti, così? Non ho possibilità economica di fare la Tac a pagamento".
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