Napoli, dopo un mese dalla colata di fango che ha travolto via Solimene, nessuna speranza di ricostruzione è ancora all'orizzonte
E' trascorso un mese dalla caduta di una vera e propria cascata di fango che ha travolto via Solimena. Ma, dopo 30 giorni, tutto è ancora fermo a quel giorno in cui il sogno di due giovani imprenditori si è bruscamente infranto. Gli ultimi due mesi sono stati particolarmente difficili per il Vomero, quartiere collinare di Napoli, interessato, in una strada cruciale, da un'enorme voragine. Ve lo abbiamo raccontato in questo articolo: una gigantesca buca si è aperta in via Morghen, inghiottendo due auto, in una delle quali c'erano due ragazzi, usciti miracolosamente illesi. L'asfalto, aprendosi, ha risucchiato anche un palo della luce e un albero. Un caso tanto curioso che destò l'attenzione dei media nazionali, per il pericolo scampato da Giulio, uno dei due giovani precipitati nella voragine e dal suo amico. Giulio, consigliere della V Municipalità Vomero-Arenella, ci ha raccontato quegli attimi spaventosi nell'intervista video che vi riproponiamo di seguito.
Per i danni sottoterra provocati dal cedimento dell'asfalto in via Morghen, gravissimi problemi fognari hanno interessato alcune strade limitrofe. Dove diversi condomini sono stati invasi dal fango, e dagli scarichi delle fogne. Un incubo. Dopo qualche giorno dall'apertura della voragine, ecco un altra sciagura: in seguito alle abbondanti precipitazioni cadute su Napoli, una vera e propria cascata di acqua e fango invase una piccola stradina poco distante la mega-buca. L'acqua, con violenza, ha invaso un tratto senza sbocchi di via Solimena, distruggendo il magazzino di una pizzeria, gestita da due giovani imprenditori. Che oggi provano a rialzarsi, contando sull'aiuto di amici e clienti. Ma, all'esterno della Pizzeria Troisi, regna ancora il caos.
Napoli, un mese dopo la colata di fango è tutto ancora fermo
Come si vede nelle foto, il luogo interessato dalla frana del mese scorso è ancora allo stato originale. Aperto e ormai vuoto il magazzino della pizzeria, sventrato dal fango. A delimitare l'area, del nastro di sicurezza, che chiude, di fatto, la strada, e vieta l'accesso ai pedoni. Tutto il materiale strappato via dalla forza dell'acqua è ancora accatastato sull'asfalto: come si vede dalle foto, lo spettacolo è desolante.
Per i due imprenditori pizzaioli, subito dopo il dramma che li ha travolti, si era attivata una catena di beneficenza. Su iniziativa di qualche amico, nacque un crowfunding per aiutare i due a rimettersi in piedi. Ma, in un video da loro pubblicato a distanza di qualche settimana sui canali social del locale, i due giovani, nel ringraziare chi li ha sostenuti con piccole donazioni, non hanno potuto parlare di riapertura. Alla luce dello stato attuale, questa sembra infatti lontanissima.
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