Puglia, venditore ambulante alla ricerca di un assistente: la retribuzione è letteralmente ad personam
Una rubrica molto seguita e apprezzata dai nostri lettori, è quella legata alle esperienze inerenti al mondo del lavoro. Segnalazioni che intercettiamo dai social, e che ci sottoponete voi stessi, a testimonianza di quanto interesse ci sia intorno a questo argomento, che spesso divide. Da un lato, le aziende che propongono stage e tirocini che non prevedono veri e propri compensi, piuttosto rimborsi spesa. Dall'altro, le nuove leve di lavoratori, non più disposti ad accettare qualsiasi tipo di offerta, ma decisi a imporre la propria visione ai datori di lavoro con cui comunicano. E questa visione è un po' quella che è la normalità in tanti paesi, dove la considerazione del lavoratore è senz'altro più alta che da noi in Italia. Dove, al contrario, si fa ancora tanta fatica ad accettare che anche un giovane con poca esperienza merita di ricevere un salario giusto, dal momento che, a tutti gli effetti, lavora.
Vero è che il fattore esperienza è fondamentale, tuttavia sottopagare (e, in tantissimi casi, sfruttare) chi lavora, è una pratica che sembra essere ancora molto diffusa. Tant'è vero che molti capi quasi si sentono offesi nel momento in cui il candidato pone loro la fatidica domanda: "Qual è lo stipendio?". Come se parlare di denaro a un colloquio di lavoro fosse precoce, e denotasse impazienza e non predisposizione al lavoro (per non dire al sacrificio). Proprio quel che ci segnala un lettore, dopo aver intercettato un annuncio di lavoro che lascia davvero a desiderare. Niente, però, in confronto, alla risposta data da chi quel lavoro lo offriva.
Puglia, venditore ambulante cerca collaboratore: "Parlare di retribuzione? Approccio inadeguato"
La segnalazione arriva da Andria, città della Puglia. Il lavoro per il quale è stato diffuso un annuncio via social da parte di un privato, recita così: "Cerco ragazzo con vero bisogno di lavorare, aiuto venditore ambulante. Rivolto a sola gente seria", precisa. La serietà richiesta, però, non è ricambiata dal capo. Il quale, contattato da una persona che si mostra interessata all'offerta, glissa quando gli si chiedono informazioni sulla paga. "Potrei sapere orari e retribuzione per l'aiuto venditore ambulante?". "Buongiorno, al mercato si scende alle 4.30 del mattino e si rientra alle 15. Parlare di retribuzione senza valutare la persona mi sembra un approccio non proprio adeguato", risponde.
Da una simile risposta si evince che per questa persona la paga viene decisa in base alla "persona". Che cosa significa, lo sa solo lui.
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