"Perché si dice ottobre e non ottembre", il motivo non è scontato

Il divulgatore scientifico Matteo Albrizio ha spiegato perché il 10° mese dell'anno si chiama ottobre e non ottembre come i suoi vicini: la motivazione di questa stranezza.

Il calendario scandisce la nostra esistenza in giorni, mesi e anni. I nomi dei giorni della settimana e dei mesi dell'anno sono una delle prime cosa che impariamo quando siamo piccoli e, poi, non ce li dimentichiamo più. Diventano talmente familiari che non ci chiediamo neanche perché effettivamente i giorni e i mesi si chiamano così. Tuttavia, il divulgatore scientifico Matteo Albrizio ha notato una stranezza e ha voluto cercare una risposta.

Ottobre ha un nome un tantino diverso rispetto a quello dei suoi vicini settembre, novembre e dicembre. La desinenza finale è un tantino diversa e il motivo è tutt'altro che scontato.  Per scoprirlo, tieniti forte e viaggia con noi a ritroso nella storia della lingua italiana. 

"Perché si dice ottobre e non ottembre", il motivo non è scontato
Matteo Albrizio spiega il motivo di questa stranezza

Perché ottobre non si chiama ottembre

Matteo Albrizio, per iniziare, spiega che i nomi di questi mesi, come tantissime altre parole italiane, derivano dal latino. E, in particolare, dai numeri latini septem, octo, novem e decem. La differenza tra octo e gli altri tre numeri, quindi, esiste già dagli albori della lingua italiana: solo octo ha una desinenza diversa. A questi numeri, per formare il nome del mese è stata aggiunta la desinenza -ber. September, october, november e december sono, infatti, i nomi latini per settembre, ottobre, novembre e dicembre. Nel tempo, la lingua italiana si è evoluta, fino ad arrivare ai nomi attuali che tutti noi conosciamo. A questo punto, però, viene da chiedersi un'altra cosa. Perché settembre, ottobre, novembre e dicembre non corrispondono al 7°, 8°, 9° e 10° mese dell'anno come suggerisce la loro etimologia?

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo fare un tuffo nel passato fino ai tempi dell'Antica Roma. All'epoca, i nomi dei mesi corrispondevano ai numeri in quanto il calendario era formato da soli 10 mesi. Così, per esempio, december era proprio il decimo mese e non il dodicesimo come oggi. Le cose, spiega Matteo Albrizio, cambiano intorno al 700 a.C. a causa di Numa Pompilio. L'imperatore, infatti, decide di aggiungere altri due mesi alla fine del calendario: gennaio e febbraio. Questi due mesi, quindi, in realtà erano gli ultimi due e, proprio per questo, febbraio è di soli 28 giorni: chiudeva il calendario. Successivamente, nel 46 a.C. Giulio Cesare cambia nuovamente con l'introduzione del calendario giuliano. Gennaio e Febbraio, per motivi probabilmente religiosi, vengono spostati all'inizio dell'anno e gli altri mesi, compresi settembre, ottobre, novembre e dicembre, slittano in avanti. Così, si è persa la corrispondenza tra il nome e il numero del mese.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Matteo Albrizio (@scienzaedintorni_)

LEGGI ANCHE: Il sale si mette prima o dopo che l'acqua bolle? Il professore risolve il dilemma con la fisica