Truffe via smartphone, avvocato avvisa: "Come fanno ad ascoltarci e a ottenere i nostri dati: proteggetevi così"

L'avvocato Massimiliano Dona espone due truffe via smartphone molto diffuse, entrambe da ricollegarsi al fenomeno del phishing. Attenzione ai trucchetti usati dai malfattori

L'avvocato Massimiliano Dona, nome di spicco nel campo della tutela dei consumatori, è finito, insieme a sua moglie, nel mirino dei truffatori. L'esperto racconta sui social l'espediente mediante il quale i malfattori hanno tentato di ingannare la sua compagna. "Questa mattina al risveglio, mia moglie trova un messaggio di posta elettronica nella sua casella, apparentemente mandato da Massimiliano Dona a Simona Volpe, che è mia moglie, con la richiesta di effettuare una bonifico. Ora, evidentemente il messaggio era poco credibile per il tono che io uso nei confronti di mia moglie. Insomma, salutarla con "Saluti", o altre formalità contenute in questo messaggio, lo rendono decisamente poco credibile. Ma il dubbio legittimo è come hanno fatto a sapere che io e mia moglie abbiamo una relazione forse più lavorativa, avrà pensato il truffatore. Ed in effetti questo genere di truffa avviene soprattutto a livello professionale", spiega Dona.

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L'avvocato mostra la email ricevuta dalla moglie

"I truffatori sono in grado di verificare che l'indirizzo email di due persone ha la stessa estensione, nel nostro caso @consumatori.it. E, quindi, presumono che abbiamo una relazione di lavoro tale per cui uno possa chiedere all'altro di eseguire un bonifico. Magari avrebbe potuto trovare la responsabile della nostra contabilità, ma, a parte che non dò ordini di bonifici in questo modo, ma loro non lo sanno: ci provano. E in qualche caso molto raro riescono ad ottenere una risposta per la quale comunicano poi l'IBAN, che naturalmente non è quello originale, ma è quello che gli consentirà di appropriarsi di queste somme".

Truffe via smartphone, l'avvocato Dona mette in guardia: "Attenzione alle password"

Ma se questo tentativo di truffa è abbastanza originale, spiega Massimiliano Dona, ben più pericoloso è il cosiddetto 'man in the middles'. Una truffa, cioè, "che gioca sull'hackeraggio della nostra casella di posta. Vuol dire che i truffatori entrano all'interno della nostra casella di posta, se magari siamo stati un po' superficiali nel conservare le password. Ascoltano le conversazioni, comprendono qual è quella persona che, ad esempio, esegue i bonifici per nostro conto, il tono di voce che io uso nelle relazionarmi a lei, e arrivano proprio nel momento giusto per comunicare l'ordine di bonifico. Oppure si inseriscono in una conversazione con dei fornitori che magari aspettano da parte nostra un pagamento. Quindi fate molta attenzione a proteggere i vostri account di posta elettronica, cosa che spesso i consumatori sottovalutano".

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