Lo studente di una scuola superiore italiana è stato beccato mentre usava il tablet in classe e il professore gli ha dato una lezione di vita.
I dispositivi elettronici sono sempre più presenti nelle nostre vite. Smartphone, tablet e computer: non ne possiamo più fare a meno. E questo vale soprattutto per le giovani generazioni che sono cresciute insieme al progresso tecnologico. Purtroppo, però, questi dispositivi, che hanno tanti lati positivi, facilitano le nostra vite, ma anche tanti aspetti negativi. Per esempio, sono una continua fonte di distrazione.
E questo è pericoloso soprattutto per gli studenti che hanno già difficoltà a concentrarsi durante le lezioni scolastiche. Come nel caso di Marco, lo studente che è stato beccato dal professore mentre usava il tablet a lezione. Per fortuna di Marco, il professore in questione è Vincenzo Schettini. Per chi non lo conosce, Vincenzo Schettini è un professore di fisica sui generis che ha un approccio decisamente inusuale all'insegnamento. Probabilmente, se Marco fosse stato colto con le mani nel sacco da un altro docente, avrebbe ricevuto una nota disciplinare sul registro. Vincenzo Schettini, invece, ha usato le parole per far capire a Marco il suo errore, dandogli una vera e propria lezione di vita.
La lezione di vita del professore allo studente col tablet
Il professore, innanzitutto, ha mostrato tanta empatia nei confronti dei giovani studenti. "Io lo so che voi lo aprite perché è una continua tentazione", spiega a Marco. Poi, il discorso si fa più serio. "Quello strumento la vi toglie completamente la capacità di stare sulla lavagna, adesso sto interrogando lui, lavoriamo insieme, mettiamoci insieme", afferma Vincenzo Schettini. Il professore, poi, fa un paragone. Chiede agli studenti cosa avrebbero fatto se fosse arrivata una notifica sul telefono nel bel mezzo di una partita al videogioco preferito. Ovviamente, nessuno avrebbe dato attenzione alla notifica perché troppo concentrati a superare il livello.
La concentrazione è proprio il fulcro del suo discorso. "Fate finta che la scuola è il videogioco col livello più complicato", suggerisce il professore agli studenti per non fargli perdere la concentrazione durante le lezioni. "La distrazione non deve diventare la regola, vi ho dato i 5 minuti di pausa? Dopodiché si va sulla lezione tutti insieme a picchiare", conclude il suo discorso Vincenzo Schettini. Con il suo ragionamento si può essere d'accordo o meno ma, in ogni caso, non si può negare che questa lezione di vita sia stata molto più utile di una nota sul registro. A volte, però, i docenti creano un muro davanti ai ragazzi e, così facendo, dimenticano il loro compito principale: educare prima di tutto alla vita.
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