Omicidio Erika Preti, il suo assassino trasferito dal carcere agli arresti domiciliari, su decisione del Tribunale di Torino. L'indignazione della famiglia della vittima, assassinata nel 2017 in Sardegna
Una decisione che sta facendo molto discutere, e che ha creato un nuovo caso nel dibattito intorno alla giustizia italiana. Quello relativo alla condanna carceraria di Dimitri Fricano, assassino di Erika Preti. L'omicidio avvenne nel 2017 a San Teodoro, in provincia di Sassari, Sardegna, dove i due, all'epoca coppia di fidanzati, stavano trascorrendo le vacanze estive. Era l'11 giugno: Erika è stata uccisa con 57 coltellate, inflitte da Fricano per un banale diverbio in spiaggia. La donna aveva 28 anni.
L'uomo è stato condannato a una pena di 30 anni di carcere. Ma oggi, dopo averne trascorsi appena 6 in cella, è arrivata una decisione che ha sollevato grandi polemiche. Viste le condizioni di salute di Fricano, affetto da una grave forma obesità, il giudice del Tribunale di sorveglianza di Torino ha stabilito che l'assassino di Erika Preti sconterà il resto della pena ai domiciliari, presso la sua abitazione di Biella. Per il suo stato fisico, infatti, il detenuto rischierebbe di perdere la vita se rinchiuso in galera.
Omicidio Erika Preti, la rabbia di papà Fabrizio: "Se lo incrocio a Biella, non so di cosa sono capace"
Il papà di Erika Preti è stato intervistato questa mattina a Mattino Cinque. Ai microfoni della trasmissione Mediaset, l'uomo ha detto: "Per me non entrerà mai più in carcere questa persona. Io ce l'ho a due chilometri da casa, quindi se vado a Biella e lo incrocio, chi mi tiene fermo? Non sono capace neanche di uccidere una mosca, ma non riesco a star fermo se lo incrocio, Francesco", dice Fabrizio, il papà di Erika, rivolgendosi al conduttore del programma, il giornalista Francesco Vecchi.
Uccise la fidanzata per una lite: agli arresti domiciliari perché obeso.
In diretta a #Mattino5 parla la famiglia di Erika "Ci ha tolto tutto" pic.twitter.com/lJZQKm1piV
— Mattino5 (@mattino5) November 13, 2023
Interviene anche la cugina della 28enne uccisa: "È una vergogna, a noi Erika non ce la riporterà dietro nessuno. Lui ci ha tolto tutto, i suoi sorrisi, ci ha tolto il suo amore. L'unica magra consolazione che ci rimaneva, erano i 30 anni di carcere a cui era stato condannato. Ora non vediamo neanche quelli. È stato rinchiuso solo per sei anni, mia cugina è in un posto dove non dovrebbe essere. Dovrebbe essere qui, vicino a noi, e non dovremmo essere qui a dimostrare la nostra rabbia per questa decisione, mentre lui è a casa. Lui è a casa, magari adesso sta guardando la televisione, e ci vede qua", dice, con la voce rotta dal dolore, Alessia Suman, cugina di Erika Prati.
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