Dory, parla la mamma della giovane massacrata con 30 coltellate dall'ex compagno. L'intervista a La Vita in Diretta
Migliorano le condizioni di Dory, 35enne di Monopoli massacrata dall'ex compagno. Trenta le coltellate che l'uomo ha sferrato contro il corpo inerme della donna, che è riuscita miracolosamente a sopravvivere. Soccorsa subito da un vicino di casa, la donna sarebbe fuori pericolo. La prognosi sarà sciolta con probabilità nelle prossime ore, quando, si spera, dalla terapia intensiva sarà trasferita al reparto di chirurgia plastica.
Dory, soprannome di Addolorata, aveva già in passato denunciato chi oggi l'ha ridotta quasi in fin di vita, perché temeva per la sua incolumità. Ma ciò non era riuscita a proteggerla dalla crudeltà dell'uomo, con il quale Dory ha un figlio.
A La Vita in Diretta, l'intervista toccante della madre della donna. Tina, questo il nome della signora mamma della 35enne vittima di questa brutalità, ha raccontato su Rai1 gli attimi in cui ha realizzato che sua figlia poteva morire sotto i colpi dell'ex.

Dory, parla sua mamma Tina: "Ho visto mia figlia dissanguarsi a terra"
"Ho visto gambe e braccia tagliate, solo la ferita sul fianco non l'ho vista, ma per il resto ho visto tutto. Era piena di sangue. Mia figlia mi ha chiamato e mi ha detto di avvisare il 112, così io sono scesa giù e ho sentito un urlo di mia figlia. Quando sono arrivata vicino, ho visto la scena. Non mi aspettavo una cosa del genere. Una botta, uno schiaffo, un pugno, qualche cosa. Ma questo no, non me l'aspettavo. Ho visto mia figlia a terra piena di sangue, e lui con questo coltello in mano. Ho preso il mattarello che stava per terra, che mia figlia portava sempre vicino, e gliel'ho dato in testa. Ma lui ha continuato, e le ha dato altri due colpi. Io gridavo, non facevo altro che urlare tutto il tempo per allertare tutti. Gridavo aiuto, ho gridato per tutto il tempo finché lui non se ne è scappato. Mia figlia era là, sveglia, ma non aveva più la forza di parlare. La vedevo dissanguarsi per terra. Avevo paura che non ce la faceva, abbiamo pregato in tanti modi. Continuava a macellarla a terra".
Parole agghiaccianti, quelle di una mamma che ha vissuto la più terribile delle esperienze. "Mia figlia girava col mattarello in borsa. Non è normale che una donna debba avere paura di andare al lavoro, di vivere la sua vita. Non deve essere così. Lui poi mi ha chiamato, ha detto che aveva visto delle foto che provavano che mia figlia lo stava tradendo con il vicino, quando non era vero. Ma pure se fosse stato vero, comunque lui non aveva nessun diritto di fare una cosa del genere. Se una relazione finisce, non si ammazza una persona". Per l'avvocato della famiglia, l'aggressione era premeditata.
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