'Mare Fuori: "Come mi trasformo in Mimmo", Alessandro Orrei svela il suo 'rituale' per le scene più difficili'

La nostra intervista con Alessandro Orrei ha riservato un'infinità di sorprese, su Mare Fuori e non solo: pian piano vi sveleremo tutto. Oggi tocca a quello che succede prima delle scene più toccanti, quelle più emozionanti a cui abbiamo assistito nel corso delle tre stagioni.

Mimmo 'l'infame', è colui che tra la seconda e la terza stagione della serie del momento, ha mosso i fili per scrivere una trama che continua ad appassionare milioni di italiani e presto, si affaccerà al mondo intero. Le sue umili origini e il desiderio di affetto, famiglia e identità, lo portano ad avvicinarsi al potere e alla criminalità, per lui sinonimo di protezione e ricchezza, intesa sotto qualsiasi punto di vista.

Si allontana così, ancora 14enne dai suoi affetti. Cerca altro alleandosi con le famiglie più potenti e ai boss, quelli che contano davvero: ma non troverà mai pace. Commetterà degli errori che saranno una macchia indelebile sulla sua pelle e soprattutto, dentro la sua sua anima. Abbiamo avuto modo di chiacchierare a lungo con l'interprete di questo complesso e fragile personaggio: Alessandro Orrei. L'attore ci ha raccontato molte cose, che pian piano vi sveleremo e che riguardano la serie, il suo futuro e i retroscena più interessanti sulle riprese. Vogliamo partire dal suo 'rituale', ovvero quello che gli permette di presentarsi sul set e affrontare molte delle scene in cui lo abbiamo visto. La maggior parte infatti, sono state molto forti e toccanti.

Mare Fuori: Alessandro Orrei e lo 'switch' per diventare Mimmo

Alessandro Orrei porta nelle scene di Mare Fuori intensità, senso di colpa, rabbia e anche tanta vergogna. Pochi tra i protagonisti hanno attraversato una metamorfosi del genere nel giro di pochi episodi. Soprattutto, pochi hanno trasmesso ai tanti spettatori, la forza e la profondità dei propri sentimenti. Ci siamo chiesti in che modo l'interprete di Mimmo, ha affrontato alcune delle scene più forti.

Quella dell'uccisione di Gaetano, la confessione ai genitori e il ritorno a casa, quando sua madre lo ha allontanato per sempre in seguito alla fuga verso la malavita e il rifiuto delle sue umili origini. Qual è il modo migliore, il suo in questo caso per giungere al meglio verso qualcosa di così tanto impegnativo e a tratti 'pericoloso', per le reali emozioni di un attore?

"Siccome siamo tanti sul set, a volte è difficile stare da solo in disparte. Secondo me l'attore lavora con sé stesso, con quello che ha dentro, quindi talvolta devi isolarti e io lo faccio spesso, prima delle scene importanti. Medito molto, cerco un legame con la mia interiorità ed è anche una sorta di dialogo con le mie emozioni. Lo faccio da parte mettendomi solo e mi estraneo da tutto. Se ti allontani dagli altri, in qualche modo puoi ascoltare più facilmente te stesso e quello che hai dentro: questa è la cosa che mi serve."

Il giovane attore, ha poi rivelato chi lo aiutato nel giorno delle riprese della scena in cui ha confessato ai genitori di Gaetano, di essere stato lui ad ucciderlo: "Non so cosa avrei fatto se non ci fosse stata la mia ragazza. Lei mi aiuta a compiere quello switch necessario per passare da Alessandro a Mimmo. Non avrei saputo come fare se non ci fosse stata lei al mio fianco".

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