Procrastinare: cosa significa se lo fai sempre, secondo la psicologia

Rimandare a domani: cosa si cela dietro la cattiva abitudine di procrastinare continuamente

C’è un momento in cui ognuno di noi si ritrova a fare i conti con la procrastinazione. Quei giorni in cui si sposta un lavoro, una telefonata importante, un appuntamento a un momento migliore. Ma cosa significa se si tende ad adottare spesso questo comportamento, e quindi a procrastinare? È solo pigrizia o qualcosa di più profondo?
Rimandare un compito non è necessariamente una questione di cattiva gestione del tempo. Spesso la procrastinazione è più legata a come ci sentiamo riguardo a un compito piuttosto che al compito stesso. Una scadenza può evocare ansia, paura di fallire o, al contrario, un senso di noia talmente profondo da sembrare insormontabile.

Non lo faccio oggi, lo farò domani” è una promessa che facciamo a noi stessi, ma non è sempre una bugia. A volte è un tentativo inconscio di difenderci: dall’ansia, dal giudizio altrui, o persino da aspettative troppo alte che noi stessi ci imponiamo.
Per molti, procrastinare è una sorta di rito. Si aspetta l’ultimo momento per agire, quando la pressione del tempo diventa talmente forte da mettere da parte ogni esitazione. Questo non è sempre un atteggiamento negativo: per alcune persone, lavorare sotto pressione è l’unico modo per entrare in una condizione di totale concentrazione.
Tuttavia, vivere costantemente in questa dinamica può creare un circolo vizioso. Si rimanda, ci si stressa, si lavora freneticamente e poi si promette: "La prossima volta comincerò prima”. Eppure, quella promessa spesso viene infranta.

procrastinare

Procrastinare per abitudine o per 'creatività'

Non tutti i procrastinatori sono uguali. C’è chi rimanda per paura, chi per mancanza di motivazione e chi, sorprendentemente, utilizza la procrastinazione come strumento creativo. Rimandare può essere un modo per lasciare che un’idea maturi nel subconscio, per guardare un problema da prospettive diverse o semplicemente per concedersi uno spazio di riflessione. Ma attenzione: il rischio di confondere la procrastinazione creativa con la pura e semplice inazione è dietro l’angolo. La differenza sta nel risultato finale: i procrastinatori creativi portano comunque a termine il loro compito, mentre i procrastinatori cronici rischiano di rimanere bloccati in un ciclo infinito di rimandi.

Curiosamente, dietro la procrastinazione si cela spesso una questione di controllo. Rimandare può essere un modo per affermare la propria autonomia: “Decido io quando farlo”. Questo atteggiamento è più comune di quanto si pensi, specialmente quando si percepisce che un compito ci è imposto da qualcun altro o che è privo di significato personale.