Crollo di una piscina a Bari, il drammatico racconto dell'istruttrice di nuoto che ha salvato due bambine
E’ un racconto drammatico quello riportato dalla donna che con il suo corpo è riuscita a fare da scudo ad alcune bambine nella piscina di Bari in cui venerdì è crollata una parte della controsoffittatura. Lei, istruttrice di nuoto, era al lavoro come tutti i giorni. Quando, all’improvviso, l’inferno: tre le persone rimaste ferite nel cedimento, tra cui due minori e la donna. L’impianto sportivo in cui si è verificato il drammatico episodio è l’Energy Live di via Lioce: la struttura è sotto sequestro, mentre la polizia indaga per crollo colposo a carico di ignoti.
L’istruttrice di nuoto, 34 anni, avrebbe riportato un trauma dorsale e ferite alla gamba: con il suo corpo è riuscita a riparare dal crollo alcune sue allieve, in acqua al momento del crollo. La donna è stata intervistata da Pomeriggio Cinque.
Crollo in una piscina di Bari, l'istruttrice eroina: "Ho detto ai soccorritori di salvare prima le bambine: ho avuto paura di morire"
Parla dal letto dell’ospedale in cui è stata ricoverata, da cui, per fortuna, è in piena ripresa. Ma la paura è stata enorme, come racconta lei stessa dinanzi ai microfoni della trasmissione di Canale 5. “Posso dire di essere una miracolata: me la sono vista brutta. Mentre lavoravo ho sentito dei rumori che venivano dal soffitto. A un certo punto, il controsoffitto è crollato e io, invece di scappare, ho pensato di salvare le bambine che si trovavano in acqua”.
"Mentregridavo: “Le bambine, le bambine!”, mi è crollato il solaio addosso, e sono rimasta bloccata con le bimbe. La fortuna è che il solaio mi è rimasto sulla schiena, quindi sono riuscita a fare avere aria alle bambine, e a farle uscire da sott'acqua e, così, respirare. Ho chiamato i soccorsi col walkie che avevo con me, ho chiesto aiuto e sono venuti a salvarci. Le bimbe gridavano: “Maestra, aiutaci!”, e quando sono arrivati i soccorsi non ho fatto altro che dire loro di salvare prima loro, e poi me. Ho avuto tanta paura: per un momento ho pensato di morire. Non riuscivo a sollevare i pannelli con la schiena, erano troppo pesanti e non ce l’ho fatta”.
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