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Modena, 60enne in arresto cardiaco salvato da due studenti: Martina e Samuele eroi a 18 anni

Modena, 60enne va in arresto cardiaco: salvato da due studenti di 18 anni. Il tempismo di Martina e Samuele salva la vita di un uomo

Martina e Samuele, due ragazzi di 18 anni, sono i protagonisti di una storia a lieto fine che si è svolta a Modena. Qui, mercoledì mattina, un uomo sulla sessantina, mentre si trovava al bar, ha avvertito un malore. Dai sintomi è risultato chiaro: si trattava di arresto cardiaco. I presenti hanno allertato il 118, ma questi due giovani volontari hanno preceduto l’ambulanza, e sono intervenuti per primi. Salvando, così, la vita del paziente.

I ragazzi (Samuele volontario dell’AVPA, Associazione di volontariato operante nel campo socio-sanitario, Martina della Croce Blu), sono stati avvertiti del malore tramite l’applicazione per smartphone collegata al 118. L’app si attiva in caso di emergenza, e manda un alert a tutti i volontari. Chi si trova in zona, è chiamato ad intervenire: così è stato per Samuele e Martina.

Modena, 60enne in arresto cardiaco salvato da due studenti: la prontezza di Martina e Samuele salva la vita dell'uomo

I due ragazzi si trovavano a scuola, quando il loro cellulare squilla. L’emergenza era ad appena 200 metri di distanza da loro: senza pensarci due volte, i due si precipitano all’esterno dell’edificio scolastico, dopo aver preso al volo il defibrillatore in dotazione della scuola. Una volta sul posto, senza esitazioni e mettendo in pratica ciò che hanno imparato nella loro azione di volontariato, hanno prestato i primissimi soccorsi al paziente.

La storia è raccontata dai media locali: Martina ha iniziato un massaggio cardiaco, mentre Samuele verificava se fosse o meno il caso di applicare una scarica elettrica tramite defibrillatore. Per fortuna, l'uomo, grazie all'assistenza dei due 18enni, si è ripreso in breve tempo. L'uomo, così, grazie al loro tempismo si è salvato, ed è tornato a casa sua. Una storia terminata a lieto fine, e qui la fortuna non c’entra: merito dei due ragazzi eroi, ma anche della presenza, a scuola, di un defibrillatore.

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