Lavoro, pochi ispettori addetti alla sicurezza: "Illeciti accertati in circa 60mila aziende"

Lavoro, servono più ispettori addetti ai controlli di sicurezza: i dati forniti da Anmil

Un'altra strage sul lavoro in Italia: ieri in provincia di Palermo 5 operai sono rimasti uccisi mentre eseguivano un intervento alle tubature fognarie di Casteldaccia. A segnare la fine dei 5 uomini, di età compresa tra i 28 e i 71 anni, a quanto pare le esalazioni tossiche provenienti dal sottosuolo. In corso d'opera, non sarebbero state rispettate le misure di sicurezza, in primis quella di indossare le maschere antigas. Sul caso sono al lavoro le forze dell'ordine, per chiarire l'esatta dinamica della vicenda, e fare, così, luce su questo dramma che rimette al centro del dibattito pubblico il tema delle morti bianche.

Quanto incide la mancanza di controlli sui luoghi di lavoro? Lo abbiamo chiesto a  Zoello Forni, presidente nazionale ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro).

Lavoro, più sicurezza: numero di ispettori ancora inadeguato

Ovviamente non è possibile quantificare, neppure in misura indicativa, il risparmio in termini infortunistici che si avrebbe se i controlli fossero più numerosi, continui e capillari. Al riguardo possiamo soltanto dire che, a fronte delle oltre 5 milioni di aziende (per la maggior parte di piccole o piccolissime dimensioni) sparse su tutto il territorio nazionale, c’è un drappello di Ispettori dell’INL (Ispettorato Nazionale per il Lavoro) il cui contingente, alla data del 31 dicembre 2023, risultava pari a 4.768 unità (in crescita del 19% rispetto al 2022). Un numero ancora inadeguato rispetto alle esigenze ispettive. Ma che, comunque, sta mostrando sempre più impegno nel perseguire le irregolarità in materia di sicurezza sul lavoro. I controlli avviati nel 2023 risultano superiori dell’11% rispetto a quelli effettuati nell’anno precedente (111.281, a fronte dei 100.192 del 2022).

Forni (ANMIL): "Accertati illeciti nei confronti di 59.445 aziende, con un tasso di irregolarità pari al 74%"

Sempre nel 2023 è stato individuato un maggior numero di aziende non in regola con la normativa vigente: sono stati accertati, infatti, illeciti nei confronti di 59.445 aziende, con un tasso di irregolarità pari al 74%, in crescita di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente (72%). Le ispezioni effettuate nel corso del 2023 hanno consentito, inoltre, di recuperare oltre un miliardo di contributi e premi a favore dei lavoratori.
A breve, inoltre, è prevista una consistente assunzione di nuovi Ispettori che potranno sicuramente contribuire, attraverso controlli più capillari e mirati, a combattere la piaga del lavoro irregolare, che rappresenta una delle cause più importanti del quotidiano stillicidio di morti che insanguina le strade, le campagne, le fabbriche e i cantieri del Belpaese.

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