Cura il tumore di un bambino con un macchinario: la sedicente sciamana scoperta da Chiara Squaglia di Striscia
“I tumori non si curano con le chemio, ma con detossinazione o antinfiammazione”. Parola della sedicente sciamana Sara scovata da Striscia la Notizia, e di cui ieri sera l’inviata Chiara Squaglia è tornata a parlare. Una signora che si nutre della disperazione delle persone, piegate dal male del secolo: il tumore. A loro, la donna fa credere di poter guarire con un macchinario speciale, che opera una sorta di pulizia dell’organismo. Dalle tossine, ma anche dai cattivi pensieri e dalle preoccupazioni, vale a dire quelle che per lei sono la causa dell'insorgenza del cancro. Che, sempre secondo la sua teoria, altro non è che un’infiammazione.
La sciamana, racconta Squaglia, qualche tempo fa aveva già convinto un giovane paziente oncologico a interrompere le chemio e le radioterapie, per affidarsi alle sue cure alternative, sottoponendolo al famoso macchinario. Il ragazzo, purtroppo, oggi non c’è più. A cadere nella trappola di questa sedicente sciamana, anche una coppia di genitori: il loro bambino di 1 anno si è ammalato di un tumore alla vescica.
Cura il tumore di bambino con un 'macchinario': la sciamana che lucra sulla disperazione altrui
Il papà del piccolo paziente racconta la sua disavventura con la signora: “Siamo entrati in contatto tramite conoscenze: a mio figlio di 1 anno è stato diagnosticato un tumore alla vescica. Eravamo disperati, perché la chemio in un primo momento non funziona. Ci siamo affidati a lei perché ci aveva dato un’opportunità diversa per curare nostro figlio, e ci aveva detto che il protocollo della terapia quantistica avrebbe curato il bambino. Ci ha detto che i medici li dovevamo lasciar perdere, e seguire un protocollo alternativo: il suo”.
In una nota vocale che ha inviato all’uomo, la sciamana diceva: “Il macchinario le prime tre volte ha trattato sia la causa, cioè il Dna, che il tumore stesso, quindi le cellule tumorali, con tutti i trattamenti antitumorali. Il macchinario fa esattamente quello che il corpo, la psiche e il campo energetico del paziente gli chiede. Anzi, fa delle cose in più che non possiamo fare, appunto, con la medicina allopatica. Tipo: lavorare direttamente sul Dna”. Il racconto dell’uomo prosegue: “Ci ha detto che la salute di nostro figlio stava peggiorando, perché stavamo seguendo i protocolli di chemioterapia. Purtroppo, il bimbo non urinava più, e siamo stati costretti a tornare in ospedale. L'equipe medica ha fatto una risonanza che rilevava che il tumore istruiva le vie urinarie. Si è proceduto con il protocollo chemioterapico, poi un intervento e poi le radioterapie, che ha dato risultati veramente ottimi”.
"Diceva che noi eravamo la causa della malattia di nostro figlio"
“Quando avete detto a Sara che dalla risonanza la massa tumorale c’era, lei cosa ha risposto?”, chiede Squaglia al papà del bambino. “Che non era possibile, che non esistono le recidive tumorali". La donna sosteneva che il tumore del piccolo fosse un’infiammazione, che andava, quindi, curata con degli antinfiammatori. La coppia di genitori, per questa consulenza ‘speciale’, ha versato alla donna la cifra di 2000 euro. “Non abbiamo mai fatto una visita, tutto è successo al telefono. Diceva che il tumore era tornato per le paure che noi gli trasmettevamo, e che quindi noi eravamo la causa della sua malattia. Ad oggi, so che quel macchinario non cura i tumori, lo abbiamo accertato sulla pelle di mio figlio. Questa persona sta facendo dei danni: è meglio che si fermi”, conclude l’uomo. Dita incrociate per il bambino che, fa sapere il papà, “sta meglio: speriamo bene. Siamo in discesa”.
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