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Padova, il giallo della 15enne scomparsa. Quel messaggio sinistro su WhatsApp: "Sono viva, non chiamare i carabinieri"

Padova, la 15enne Jensare Ajdari scomparsa da quasi una settimana. L'angoscia della mamma in diretta tv

È un vero e proprio mistero quello che aleggia intorno al caso della sparizione di Jensare Ajdari, una ragazza di 15 anni di origini macedoni, che dal pomeriggio di mercoledì 24 aprile non dà più notizie di sé. O meglio, sarebbe in contatto con la mamma, con la quale, però, si sente solo tramite WhatsApp, senza mai rispondere al telefono. Quasi una settimana di pochi messaggi criptici, bugie e indizi che per ora non hanno portato ad alcun risultato. La giovane è sparita dal comune di Camposampiero, in provincia di Padova.

Disperata la mamma della studentessa, che frequenta le scuole serali, è stata ospite della trasmissione televisiva Storie Italiane. In diretta su Rai 1, la donna ha ripercorso le ultime volte in cui ha comunicato con la figlia, e le bugie che questa le avrebbe raccontato. Quel giorno la ragazza è uscita di casa per andare a scuola, ma si sarebbe diretta altrove.

Padova, Jensare scomparsa da mercoledì scorso: i messaggi inviati alla mamma e le bugie  

Mercoledì 24 aprile Jensare esce di casa, e dice alla mamma che sarebbe andata a scuola. Quando la sera la madre la va a prendere alla scuola serale, la donna si accorge della scomparsa della figlia. Un compagno di classe di Jensare, infatti, vedendo la donna attendere invano, le dice che la giovane a scuola non è mai entrata. La donna quindi chiama la figlia, che però non risponde al telefono. Poco dopo arriva un messaggio su WhatsApp da parte di Jensare. “Sono a Mestre, so chi ha rotto questa finestra. Sistemo io la questione, se li trovo li ammazzo. Non chiamare i carabinieri che mi metti nei guai. Non ti preoccupare che sto bene”. Questo il testo del messaggio che la 15enne invia alla mamma. La ragazza dice, quindi, di essere a Mestre, ma, a quanto pare, non è vero.

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La mamma di Jensare intervistata a Storie Italiane

Da come sarebbe stato accertato dalle indagini sulle celle telefoniche, la giovane avrebbe mentito alla mamma, forse per tranquillizzarla. Il cellulare aggancia una cella telefonica poco lontano da casa: è lì che le ricerche dei cani molecolari si sono concentrate, alla ricerca di indizi. Dopo qualche giorno la ragazza le scrive: “Sto bene, sono viva”. Un messaggio piuttosto inquietante: perché mai la mamma doveva mettere in dubbio il fatto che la figlia fosse addirittura ancora in vita? Un dato importante è che, come testimoniato dalla mamma, con la figlia non ha mai parlato al telefono, ma ha comunicato solo via WhatsApp. Il sospetto più sinistro è che Jensare sia trattenuta contro la sua volontà, e che sia qualcun altro a scrivere i messaggi al posto suo. Questo spiegherebbe il perché la 15enne non risponde al telefono, ma comunica con la mamma solo in chat.

Ieri, una novità: la polizia ha trovato lo zaino di Jensare

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