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Milano, in 5000 ogni giorno in mensa per un pasto. I nuovi poveri: "O mangiamo, o paghiamo le bollette"

A Mattino Cinque l’intervista al vicepresidente della Onlus di Milano 'Pane Quotidiano': “Circa 5000 persone in più in fila per un pasto: in aumento rispetto all’anno scorso

E’ una testimonianza molto importante quella fornita a Mattino Cinque da Luigi Rossi, vicepresidente di Pane Quotidiano ONLUS, un’organizzazione fondata nell’Ottocento ma ancora oggi attiva a Milano, città in cui è nata. E in cui persegue tutti i giorni il suo obiettivo: sfamare chi non può farlo da sé. Tutti i giorni, in via assolutamente gratuita, si offrono migliaia di pasti agli invisibili della società, coloro che vivono ai margini delle nostre città, in cui sopravvivono. Ma, se fino a qualche anno fa, la platea di coloro che tutte le mattine si mettevano in fila all’esterno di queste grandi mense, era costituita da determinati profili, oggi sta cambiando.

Prima erano prettamente persone senza fissa dimora, clochard. Oggi, invece, accanto a costoro, anche comuni cittadini con una casa, che fino a ieri non vivevano in ricchezza, ma nemmeno in povertà. Oggi costoro si ritrovano senza soldi a fine mese, in una città, come Milano, sempre più costosa, che sembra spingere via a calci chi non guadagna al di sopra dei 2000 euro di stipendio.

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L'intervista di Luigi Rossi a Mattino Cinque

Milano, nella mensa frequentata da migliaia di persone: "1500 ospiti in più rispetto all'anno scorso"

Nel corso dell’intervista a Luigi Rossi di Pane Quotidiano Onlus si parla, senza girarci troppo intorno né sforzarsi a trovare espressioni meno allarmanti, di una vera e propria emergenza. E lo è nella misura in cui i numeri, nel giro di un solo anno, sono aumentati non poco. Come testimonia il vicepresidente dell’associazione, “negli ultimi tempi le nostre file si sono alleanza sempre di più. Nei nostri centri ci sono circa 5000 persone al giorno rispetto alle 3000-3500 di un anno fa”. Un dato già di per sé allarmante. Gli ospiti si trovano spesso anche a parlare con chi gestisce questi posti caritatevoli, in cui si si vergogna, forse, a venire. E con coloro da cui ricevono una mano tesa, e quell’aiuto indispensabile per andare avanti, si sfogano e dicono: “O mangiamo, o paghiamo le bollette, dice Rossi.

Un ritornello abbastanza frequente: per tanti Pane Quotidiano rappresenta una salvezza, offriamo una razione alimentare che soddisfa sia pranzo che cena, e allevia le sofferenze e le indigenze di queste persone. Vengono qui persone che hanno una pensione anche di soli 1000-1100 euro. Tra affitto, utenze e spesa, è difficile arrivare a fine mese in una città come Milano”, conclude Rossi.

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