Un ristorante ha denunciato sui social la percentuale sui pagamenti con carta che ha dovuto dare alla banca per le commissioni per tutto il 2023.
I pagamenti con carta stanno diventando sempre di più la normalità. Per i commercianti e gli esercenti, da ormai svariati mesi, è diventato obbligatorio accettare pagamenti con carta per qualsiasi tipo di importo. Quindi, non esiste più un tetto minimo al di sotto del quale il commerciante può rifiutare il pagamento con carta. Il cliente ha il diritto di pagare come meglio crede anche in caso di microtransazioni.
Questa situazione, tuttavia, ha generato molti malcontenti tra gli esercenti e i commercianti italiani. Di conseguenza, ancora oggi, non è raro incontrare commercianti che guardano di malocchio i clienti che chiedono di pagare con carta o che, addirittura, si inventano diverse scuse per rifiutare questa modalità di pagamento. Al netto dell'illegalità di certe azioni, tuttavia, il disagio per gli esercenti è reale come ha denunciato sui social Federico.
Pagamenti con carta: ristoratore rivela la percentuale di commissioni
Il ristoratore in questione ha condiviso pubblicamente un ragionamento personale che lo porta ad affermare che i pagamenti con carta danneggiano le piccole e medie attività. Per dimostrare questo ragionamento, Federico ha portato l'esempio del suo ristorante a gestione familiare. In tutto il 2023, il ristoratore ha incassato 130.000 euro di pagamenti con carta e ha dovuto pagare 3.000 euro di commissioni alla banca. "Stipulando un contratto con la banca, ho pagato poco più del 2% di commissioni", spiega il ristoratore. Quindi, Federico pone una domanda alla quale non riesce a trovare risposta: "Perché se lo Stato mi obbliga a dare un servizio obbligatorio, mi fa pagare le commissioni e mi obbliga a contrattare con le banche ogni anno?".
Federico ha lamentato anche che è ingiusto, vista l'obbligatorietà del servizio, pagare il canone fisso per il POS e le spese accessorie, come quelle per i rotoli termici. "Quei 3.000 euro li considero come utili o investimenti persi", ha denunciato il ristoratore. In sintesi, Federico ritiene che il costo di un servizio reso obbligatorio per legge non può gravare sulle spalle dei commercianti. Il ristoratore arrabbiato per questa situazione ha addirittura affermato che, a questo punto, sarebbe più giusto far pagare le commissioni ai clienti che traggono vantaggio dalla situazione perché hanno la comodità di girare senza contanti. In realtà, la comodità è anche dell'esercente che, non dovendo conservare i contanti in cassa, per esempio, non rischia di essere rapinato. Insomma, la situazione è molto complessa e, forse, sarebbe il caso di avviare una discussione seria che tenga conto degli interessi di tutte le parti in causa.
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