Attentato a Mosca, all’indomani della strage al Crocus City Hall di venerdì sera, le testimonianze di chi si trovava in città quella sera.
Un attentato vile, agghiacciante, infame. Rivendicato dall’Isis, che riappare drammaticamente nelle nostre vite, e lo fa complicando ancor di più gli scenari di guerra in corso. E’ di 137 persone uccise il bilancio, purtroppo provvisorio, della strage avvenuta venerdì sera al Crocus City Hall di Mosca. Ed è provvisorio proprio perché centinaia di persone, circa 180, stanno ancora combattendo tra la vita e la morte, ricoverate negli ospedali dopo essere rimaste ferite. Quattro gli attentatori, tutti in stato di arresto, mentre l’Isis, che ha rivendicato l’attacco, continua a pubblicare video della strage, in segno di vittoria. Lo Stato Islamico fa schizzare, così, nuovamente in alto il livello dell’allerta terrorismo in Occidente, mentre in Italia, a L’Aquila, tre cittadini di origini palestinesi sono stati arrestati. A quanto pare, stavano pianificando nuovi attacchi, tra l’Italia e l’Israele.
In uno scenario sempre più spaventoso e incerto, gli alleati del neo rieletto presidente Vladimir Putin, chiedono il ripristino della pena di morte. Un’escalation di violenza e di sete di sangue, che fa sempre più paura. Ed è sotto shock Mosca, dopo l’attentato di venerdì sera: si procede al riconoscimento delle vittime della strage, mentre migliaia di russi si recano sul luogo della tragedia, in una silenziosa processione per porre un fiore in ricordo delle persone uccise. A Mattino Cinque, la sentita testimonianza di Amedeo di quella sera terrificante.
Attentato a Mosca, la testimonianza di chi c'era: "Erano tutti terrorizzati"
“Quello che è successo è una tragedia nazionale: è stato molto sentito. Io vivo vicino al luogo dove è avvenuto l'attentato: in quel momento ero in metro con la mia ragazza, è stato qualcosa di spaventoso. Non appena si è diffusa la notizia, c’è stata un’atmosfera surreale: persone che piangevano, erano tutti terrorizzati. Si può dire che questo sia stato una sorta di 11 settembre per la Russia. Lo shock collettivo è stato veramente enorme. Già la mattina successiva, dato che purtroppo ci moltissimi feriti che tuttora sono in ospedale, e spero che tutti si augurino che si riprendano presto, c’erano enormi file di migliaia di moscoviti che si sono recati, fin dalle 6-7 del mattino, a donare il sangue per i feriti", racconta il giovane.
"Anche la mia ragazza l’ha fatto, e anch’io volevo, ma non ho fatto in tempo. Il flusso di persone che volevano donare il sangue era tale, che non si è riusciti ad esaurire la richiesta. C’erano davvero migliaia di persone in fila. Adesso sul luogo del disastro ci sono corone di fiori: una risposta unitaria, un lutto che stringe tutta la nazione”.
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