Un ristorante di Roma ha pubblicato un annuncio di lavoro per un cuoco ha fatto scoppiare una polemica sui social: la colpa è dello stipendio.
Il mondo del lavoro in Italia si trova in una situazione tutt'altro che idilliaca. Chi è alla ricerca di un impiego deve quotidianamente navigare tra una marea di annunci di lavoro ambigui e con condizioni lavorative pessime. Di fronte a queste problematiche, molte persone, soprattutto i più giovani, spesso decidono di gettare la spugna e si trasferiscono all'estero alla ricerca di un futuro migliore. Chi resta, invece, deve lottare con le unghie e con i denti per ottenere un lavoro stabile e dignitoso.
In questo contesto, emerge un annuncio di lavoro di un ristorante di Roma che ha indignato un ragazzo per la sua ingenuità. Un ristorante in zona Fonte Laurentina, una frazione di Roma, è alla ricerca di un cuoco con almeno 3 anni di esperienza. La figura professionale ricercata deve saper coordinare la cucina, deve essere giovane e saper mettersi alla prova. Fin qui, l'annuncio sembra normale. Poi, però, arriva la parte della retribuzione. "Stipendio da concordare dopo il colloquio e in base all'esperienza", si legge nell'annuncio. Questa ambiguità ha mandato su tutte le furie il giovane ragazzo e ha scatenato una furiosa polemica sui social.
La polemica sull'annuncio di lavoro per cuoco a Roma
Giuseppe, il protagonista di questa storia, ha interpretato questa ambiguità come qualcosa di estremamente negativo. Secondo il giovane, il datore di lavoro ha scelto di non indicare lo stipendio per sfruttare il lavoratore e pagarlo al ribasso, facendogli credere di non avere l'esperienza necessaria per uno stipendio dignitoso. "Lasciate stare gli annunci così, le competenze vanno stabilite subito e ad esse va rapportato subito un salario", ha scritto Giuseppe sui social. Inoltre, il giovane ha spiegato che, di solito, questi datori di lavoro poco chiari non pagano anche in ritardo oppure meno del previsto.
Tuttavia, non tutti si sono detti d'accordo con il ragionamento di Giuseppe. "In base all'esperienza vuol dire che prima vedo se sei uno che sta già in piedi da solo o se hai bisogno di essere formato. È ovvio che i datori tirino al ribasso e i lavoratori al rialzo", ha fatto notare Diana. In generale, però, sono di più quelli che esprimono un'opinione simile a quella di Giuseppe. "Sono gli stessi che si lamentano perché i giovani non vogliono lavorare", ha commentato un cameriere. "Capisco benissimo cosa provi, la ristorazione è diventato un mostro disumano tanto da farla odiare a chiunque", ha scritto un altro utente del web. E voi, da che parte state? Siete d'accordo con il ragionamento di Giuseppe?
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